Attacco alla moschea di Quebec City: "C'è un solo sospetto"

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Di Diego Giuliani
Attacco alla moschea di Quebec City: "C'è un solo sospetto"

Una sola delle due persone che erano state arrestate rimane sospettata per la sparatoria che domenica ha fatto 6 morti e 8 feriti, di cui 5 gravi, al centro islamico di Quebec City. A renderlo noto è stata la polizia canadese, che ha fatto sapere di aver rilasciato uno studente di origini marocchine, fermato poco dopo nelle immediate vicinanze del luogo dell’attacco.

Le forze dell’ordine, che non si sbilanciano ancora sul movente, avevano in giornata così spiegato la dinamica degli arresti.

“Gli agenti sono arrivati rapidamente sul posto e hanno arrestato un sospetto – racconta l’ispettore di polizia Denis Turcotte -. Verso le 22:10 il secondo sospetto ha chiamato la polizia per parlare del suo gesto, dicendo che era armato e lasciando intendere che era pronto a collaborare”. L’uomo si era poi consegnato alle forze dell’ordine che già in mattinata avevano escluso vi fossero altri complici. Perquisizioni sono state effettuate in una residenza non lontano dal luogo dell’attacco.


Un minuto di silenzio in omaggio alle vittime della sparatoria alla moschea di Quebec City è stato osservato a Toronto, dalla folla che si era radunata davanti al consolato degli Stati Uniti per protestare contro il recente decreto con cui Trump ha congelato i flussi migratori.
Su Twitter l’appello della polizia a fornire qualsiasi indicazione utile sull’accaduto

Trudeau: “A odio e violenza risponderemo con amore e compassione”

Il premier canadese Justin Trudeau, che in reazione al decreto di Trump si era invece detto pronto ad accogliere rifugiati da paesi a maggioranza musulmana, lo ha definito un attacco terrorista contro la comunità islamica. “Non risponderemo alla violenza con la violenza – ha poi aggiunto lunedì -. Alla paura e all’odio risponderemo sempre con l’amore e la compassione”.

Facendo eco al premier canadese Trudeau, il premier del Quebec, Philippe Couillard ha parlato di “atto rivolto contro una comunità specifica” e, su Twitter, ha invitato a “unirsi contro la violenza” e a far prova di “solidarietà con la popolazione del Quebec di religione musulmana”.


Il Tweet del premier canadese, Justin Trudeau, che rimanda al comunicato stampa sull’accaduto