Messico diffidente sulla politica di Donald Trump

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Di Luca Colantoni
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Con il nuovo capo della Casa Bianca cosa puo' cambiare tra le relazioni tra i due paesi

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Il Messico è diffidente. Ha paura della politica del neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump che nella sua campagna elettorale spesso e volentieri non le ha mandate a dire, anzi, frecciate antimessicane erano costantemente presenti in ogni suo discorso. Dalla questione degli immigrati Latinos fino a quelle prettamente economiche,Cambiamenti nelle relazioni Stati Uniti-Messico che arrivano in un momento, per i messicani, inopportuno. Come spiega Isidro Morales, direttore dell’Istituto di Tecnologia e Istruzione Superiore di Monterrey. “Siamo così vulnerabili a ciò che accade negli Stati Uniti, e questa cosa è sufficiente a Trump per dire che sta per aumentare le tasse per il Messico, poi ci sarebbe un deflusso di capitali. Siamo in una condizione di grande vulnerabilità.”

La preoccupazione maggiore è soprattutto per i mercati azionari, il peso messicano nei confronti del dollaro, ma anche tutto quello che Trump ha minacciato di fare da quando ha dichiarato obsoleto il trattato di libero scambio, il NAFTA, con i dazi doganali del 35 per cento applicati alle case automobilistiche che hanno i loro stabilimenti in Messico e che poi hanno la maggiore vendita negli States.

I TWEET DI TRUMP

Thank you to General Motors and Walmart for starting the big jobs push back into the U.S.!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 17 gennaio 2017

Totally biased NBCNews</a> went out of its way to say that the big announcement from Ford, G.M., Lockheed & others that jobs are coming back...</p>&mdash; Donald J. Trump (realDonaldTrump) 18 gennaio 2017

E poi l’immigrazione e il pensiero della gente comune: “Penso che sia un po ‘stupido quello che Trump sta dicendo perché sta portando verso il basso sia il suo paese che altri anche perché noi stiamo venendo qui in Arizona per fare acquisti. E se noi arriviamo a fare questo facciamo girare l’economia ed è meglio”

“Sinceramente non lo so. Non ho idea, staremo a vedere cosa succederà.”

Tutto è iniziato quando il giorno dell’Election Day sono arrivati i risultati della Florida. Trump diventava ufficialmente Presidente degli Stati Uniti e per il Messico si paventava il peggior incubo. Pochi giorni prima, infatti, dichiaro’ di amare il popolo messicano, ma che il Messico non è amico degli Stati Uniti, minacciando di rinforzare un muro al confine. Il pensiero ancora di Isidro Morales: “Ci saranno le deportazioni ma probabilmente allo stesso livello come sotto Obama. Forse, aumenterà un po’, ma non credo che ci sarà la deportazione di tre milioni (persone) che ha dichiarato lui, in quanto la polizia non ha tutta questa capacità”

LA “DISTENSIONE” IN UN TWEET CHE RICORDA I 195 ANNI DI COLLABORAZIONE TRA USA E MESSICO

This December, the two countries will have been working together for 195 years. #UsaMxpic.twitter.com/vbFIOUP5Ws

— México (@mexico) 19 gennaio 2017

Molti analisti dicono che il governo messicano sta cercando di negoziare. Si capirebbe dal fatto che il presidente Enrique Peña Nieto recentemente ha avuto degli incontri con il genero di Donald Trump, Jared Kushner, che ha il ruolo oltre che di consigliere personale, anche di gestire i rapporti commerciali con l’estero.

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