Referendum Italia: le reazioni dei partner europei

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Da Berlino a Parigi le ricadute del referendum costiuzionale italiano a livello continentale

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Quello italiano non era solo un referendum costituzionale, ma aveva anche importanti ricadute a livello continentale. Per questo le reazioni degli altri leader dell’Unione Europea non si sono fatte attendere.

La cancelliera Angela Merkel, che si avvia a ripresentarsi alle elezioni politiche del prossimo anno, ha affermato: “Sono dispiaciuta del fatto che il referendum in Italia non sia andato come il premier si aspettava. Ho sempre sostenuto la riforme di Renzi, ma questa è una decisione degli italiani e io non posso fare altro che rispettarla”.

Da Berlino a Parigi, con François Hollande in piena difficoltà dopo aver comunicato che non si ripresenterà alle consultazione presidenziali dell’anno venturo, a parlare è stato il ministro delle finanze Michel Sapin: “Per noi il risultato del referendum italiano è inerente un cambio nella costituzione che è stato rifiutato, non era un quesito sull’Europa. Gli italiani sono favorevoli alla costruzione dell’Europa con l’Italia al suo interno”.

Anche in Olanda le reazioni sono improntate alla diplomazia. Persino ad Amsterdam sono forti le spinte euroscettiche e centrifughe. Il ministro delle finanze e capo dell’Europgruppo Jeroen Dijsselbloem, ha voluto concentrarsi sulle ricadute economiche di questo voto: “È stato un processo democratico e non cambia la situazione democratica in Italia o nelle banche italiane. I problemi che abbiamo oggi sono i problemi di ieri e dobbiamo comunque risolverli”.

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