Una tripla A per l'agricoltura marocchina

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Per quest’ultima tappa verso la Cop 22, ci troviamo nella regione di Souss-Massa-Draa, nel sud del Marocco.

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Per quest’ultima tappa verso la Cop 22, ci troviamo nella regione di Souss-Massa-Draa, nel sud del Marocco. Qui ha avuto origine l’iniziativa “Tripla A”, per l’Adattamento dell’Agricoltura Africana alle sfide dei cambiamenti climatici.

L’iniziativa della Tripla A lanciata dal Marocco fa parte della strategia del piano Marocco Verde e riguarda i settori agricolo e agroindustriale.
L’obiettivo è far fronte a tre sfide: il finanziamento, l’aumento della produttività agricola e l’aumento della capacità di cattura del carbonio dei terreni africani.

Un obiettivo che non riguarda solo il Marocco, precisa Bro Hro, direttore regionale dell’agricoltura: “Abbiamo molte competenze in Marocco. Queste competenze hanno dato ottimi risultati, nella pratica, per la nostra agricoltura. Credo che questi risultati e queste esperienze serviranno agli altri paesi amici africani. Non si può andare avanti senza l’economia dell’acqua, senza pensare all’ambiente, senza formare il personale. E penso che questo corrisponda un po’ agli obiettivi della tripla A”.

Uno dei prodotti di punta dell’agricoltura marocchina è il pomodoro. Qui si pratica la produzione intensiva del pomodoro coltivato in serra. In questo modo il preriodo di coltivazione, e quindi di produzione, è considerevolmente esteso, grazie al riscaldamento delle serre in inverno. Najat El Karz, direttrice di Duroc, ci presenta la sua compagnia: “Duroc è un’azienda agricola che esporta 30 mila tonnellate di pomodorini all’anno. Tutte le aree sono dotate di un sistema fuori suolo. È una compagnia modello nella regione e nel paese nella gestione dell’acqua”.

Altro prodotto tipico, gli agrumi. Grazie al piano Marocco Verde, l’est del paese contribuisce per il 14 per cento alla produzione nazionale.
La regione ha superato le previsioni di medio termine raggiungendo i 19.400 ettari. E il futuro è splendente, secondo Khalid Bounajma, direttore della compagnia Pack Souss: “Storicamente il Marocco è un produttore di arance dal 1920, ma questa produzione ha attraversato varie fasi, e la prossima, dopo il piano Marocco Verde, sarà una fase di accelerazione, che avrà come obiettivo la stabilizzazione della popolazione attraverso la creazione di posti di lavoro, ma anche l’adattamento ai cambiamenti climatici”.

Il nostro viaggio termina a Marrakech. La Cop22, detta anche la conferenza dell’azione, si pone come obiettivo di definire i diversi meccanismi per l’attuazione degli accordi della Cop21. La Cop 22 è il ponte fra decisione e azione.

La città d’ocra è pronta per accogliere i 20 mila delegati dei 196 paesi attesi a quest’evento d’importanza storica per il pianeta e per il regno del Marocco.

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