Siria, bombe su un ospedale ad Aleppo. Stallo nei negoziati tra Usa e Russia

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Di Debora Gandini
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Ad Aleppo colpito un altro ospedale, per "Medici senza Frontiere" è un bagno di sangue. Usa accusa Mosca: negoziati in "terapia intensiva"

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Raid, combattimenti, e ancora vittime. Non si ferma la violenza in Siria. Mentre ad Aleppo due barili bomba hanno colpito il principale ospedale nella parte controllata dai ribelli, Stati Uniti e Russia si lanciano accuse a vicenda. Se per il ministro degli Esteri Lavrov Washington risparmia i terroristi per usarli contro il presidente siriano Assad, per il Dipartimento di Stato americano l’azione militare di Mosca sta spingendo le forze moderate ad allearsi a gruppi estremisti.

Lavrov ha confermato al segretario di Stato Usa, John Kerry, che la Russia è pronta per un dialogo aperto sulla risoluzione del conflitto siriano, ma gli USA parlano di negoziati in “terapia intensiva, perché la posizione russa non si è spostata di un millimetro dal “continuiamo a colpire i terroristi ad Aleppo al fianco delle forze siriane”. Senza contare le accuse degli USA a Mosca di colpire civili con i loro raid. Accuse rispedite al mittente.

“Quello che è successo, ovvero il convoglio umanitario colpito, l’assedio di Aleppo aprono un nuovo scenario che mostra come queste forze di opposizione moderate sono sotto una costante e crescente pressione da parte delle forze del regime, e devono quindi rivolgersi ad Al Nusra e combattere fianco a fianco. Tutto questo rende una situazione già di per sè confusa ancora più difficile”, ha dicharato il Portavoce del Dipartimento di Stato Usa Mark Toner.

Dopo l’interruzione della tregua di sette giorni i combattimenti tra le forze governative ed i ribelli sono ripresi in tutto il paese. Ad Aleppo il numero delle vittime civili è in costante aumento. Per l’organizzazione umanitaria Medici senza Frontiere i bombardamenti siriani e russi nell’est stanno provocando un vero e prorpio “bagno di sangue”. Circa 250mila residenti stanno vivendo sotto l’assedio dell’esercito nella zona est controllata dai ribelli, circa 1 milione di persone vivono sotto il fuoco quotidiano dei razzi lanciati dai ribelli nella zona ovest controllata dal governo. Mentre l’offensiva prosegue senza sosta.

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