Prima visita ad Ankara di un esponente dell’Unione europea dopo il fallito golpe e la successiva repressione degli oppositori.
Prima visita ad Ankara di un esponente dell’Unione europea dopo il fallito golpe e la successiva repressione degli oppositori. Il presidente del parlamento europeo Martin Schulz ha riaperto il discorso con le autorità turche sull’accordo per il respingimento dei profughi. Ma per portarlo avanti, Ankara chiede il libero accesso dei cittadini turchi in Europa.
“Per quanto riguarda la liberalizzazione dei visti – afferma Schulz – ho ribadito che il parlamento europeo insiste sulla implementazione di tutti i criteri, compresa la riforma delle leggi antiterrorismo. Ho anche chiarito che tutta la procedura è ancora aperta, non è finita e che entrambe le parti possono venirsi incontro.”
Ma per il premier turco è troppo presto per parlare di modifiche alle norme in vigore.
“Non possiamo cambiare le nostre leggi antiterrorismo – dichiara Binali Yildirim – a causa della situazione in cui siamo in questo periodo. È una questione di vita o di morte per noi. Una questione che riguarda la sicurezza della Turchia. Ed è necessaria anche per la battaglia dell’Europa contro il terrorismo.”
Oltre 70 profughi sono stati intercettati questa settimana dalla guardia costiera turca in due diverse operazioni nel Mar Egeo.
Da quando l’accordo è entrato in vigore, poche migliaia di persone sono passate dalla Turchia in Grecia, contro le 857.000 dell’anno scorso.