Dilma Roussef: la fine di un'epoca

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Prima donna brasiliana a essere eletta alla presidenza del Paese, Dilma Roussef non sospettava all’epoca del suo primo insediamento, il 1 gennaio del 2011, una fine così…

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Prima donna brasiliana a essere eletta alla presidenza del Paese, Dilma Roussef non sospettava all’epoca del suo primo insediamento, il 1 gennaio del 2011, una fine così indecorosa.

Delfina del presidente-operaio Luiz Inacio Lula, fondatore del partito dei Lavoratori, arriva al potere con la ferma intenzione di proseguirne il lavoro combattendo povertà e rilanciando l’economia del Brasile che guida il gruppo dei Brics, i Paesi emergenti.

La Roussef si sbarazza dei ministri dal profilo poco trasparente e la sua reputazione d’incorruttibile resiste per tutto il primo mandato.

A cedere invece è l’economia e dopo anni di crescita, malgrado le misure prese dal governo, il Brasile entra in recessione.

La crisi economica si sviluppa all’ombra dello scandalo Petrobras, che finisce per avvelenare il clima socio-politico.

Secondo un’inchiesta cominciata nel 2014, i dirigenti della compagnia petrolifera di Stato, Petrobras, e le principali aziende di costruzione e lavori pubblici hanno stretto accordi sottobanco per gestire gli appalti delle infrastrutture petrolifere con contratti gonfiati.
Politici consenzienti avrebbero intascato tangenti per permettere tutto questo.

Lo scandalo lambisce, ma all’epoca non coinvolge, Roussef e Lula.

Malgrado tutto, Dilma Roussef è rieletta nell’ottobre del 2014. La sua parabola però comincia la discesa: l’opinione pubblica brasiliana è convinta che Dilma fosse al corrente del sistema di tangenti e corruzione e comincia a chiederne le dimissioni.

A affondare il colpo ci pensa il presidente della Camera dei deputati
che alla fine del 2015 avvia la procedura di destituzione.

L’accusa: Dilma Roussef avrebbe truccato i bilanci pubblici a fini elettorali. Una pratica denominata pedalata fiscale cui si ricorre ordinariamente in Brasile dal 2000. Da qui l’accusa di Roussef e della sinistra brasiliana di golpe.

Non basta, ci sono poi le intercettazioni e il maldestro tentativo di Dilma Roussef di salvare Lula, offrendogli un posto al governo, Lula che nel frattempo, è coinvolto nello scandalo Petrobras.

In marzo, il partito di coalizione PMDB, guidato dal Michel Temer, che oggi guida ad interim il Paese, decide di lasciare il governo.

Il 17 aprile, la Camera bassa vota il processo di destituzione. Scrivendo di fatto la parola fine di Dilma Roussef e del Brasile del Partito dei Lavoratori.

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