Il repulisti di Recep Tayyp Erdogan non risparmia i media.
Il repulisti di Recep Tayyp Erdogan non risparmia i media. Le autorità turche hanno emanato 42 mandati d’arresto nei confronti di altrettanti giornalisti. Nelle stesse ore, 31 professori universitari sono stati arrestati. Sono accusati di aver sostenuto la rete di Fethullah Gulen che Ankara ritiene la mente del fallito golpe.
Molti i nomi noti tra i giornalisti nel mirino, tra i quali quello di Nazli Ilicak, 72 anni, firma di punta di molti quotidiani e commentatrice televisiva.
Una repressione che ha portato in piazza, per la prima volta dalla notte del 15 luglio, i partiti turchi. Gli schieramenti politici – compreso il partito di governo Akp – hanno deciso di aderire alla manifestazione contro il golpe che è stata organizzata da parte dell’opposizione. Un corteo anche a difesa dei valori democratici e laici della Turchia:
“Valuteremo i risultati dello stato di emergenza. Faremo sentire la nostra voce se limiteranno i diritti e le libertà delle persone e se sarà implementato lo stato d’emergenza – sostiene Mustafa, un sostenitore del partito di sinistra Chp – In questo momento non possiamo far altro che monitorare la situazione. Ma ricordiamo il tentato colpo di stato di Fethullah, il nostro Paese ha evitato un grosso guaio”.
Nei giorni immediatamente successivi al tentato colpo di stato, l’authority per le comunicazioni aveva già sospeso le trasmissioni di 24 emittenti Tv e radio ed erano stati ritirati i tesserini a 34 giornalisti.
Turchia, media vicino a Erdogan: “La Cia ha finanziato il golpe”. Mandato di arresto per 42 giornalisti e 31 ac… https://t.co/azl8kV4Syk
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) 25 luglio 2016
Turchia, media vicino a Erdogan: “La Cia ha finanziato il golpe”. Mandato di arresto per 42 giornalisti e 31 ac… https://t.co/azl8kV4Syk
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