Centinaia di persone hanno partecipato a Minsk alle esequie di Pavel Sheremet, giornalista bielorusso, ucciso lo scorso mercoledì a Kiev da una bomba mentre era alla guida della sua auto nel centro de
Centinaia di persone hanno partecipato a Minsk alle esequie di Pavel Sheremet, giornalista bielorusso, ucciso lo scorso mercoledì a Kiev da una bomba mentre era alla guida della sua auto nel centro della capitale mentre si recava a Radio Vesti, uno dei media per cui lavorava.
Il giornalista viveva in Ucraina da 4 anni. Parenti amici e ammiratori hanno potuto dargli l’estremo saluto nel cimitero nord della capitale bielorussa dove è stato sepolto.
“I giornalisti forti e onesti non piacciono in nessun Paese. Indipendentemente da quello che poteva essere il crimine su cui s’indagasse questa è stata praticamente un’esecuzione nel centro di Kiev e per noi è la prova che in giornalisti sono nel mirino”, dice un collaboratore di Sheremet.
I servizi di sicurezza ucraini avanzano varie ipotesi sui motivi dell’omicidio: come il fatto che Sheremet fosse assai critico con le autorità, con gli oligarchi e con alcuni gruppi militari attivi nell’est del Paese. Non scartano neppure l’ipotesi che dietro questa operazione possa celarsi la mano di Mosca.