A Vienna 'Yannick' realizza il sogno di una vita

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Maestro Nézet-Séguin, fresco di nomina alla testa del Met di New York, dirige Bruckner coi Viennesi

La Nona Sinfonia di Bruckner, capolavoro incompiuto del genio austriaco, ha risuonato, ancora una volta, al Musikverein di Vienna, nell’esecuzione della sempre splendida Filarmonica, diretta con grande pathos da Yannick Nézet-Séguin, energico direttore franco-canadese, ormai nel novero degli artisti più richiesti dalle più prestigiose formazioni mondiali.

“Per me dirigere questa sinfonia, con questa orchestra, in questa sala rappresenta l’avverarsi, forse, del sogno più grande! Ho cercato di non pensarci in questi giorni, per non rendere lo stress ancor più insopportabile. Questo è davvero un sogno che si realizza!”, ci ha raccontato il Yannick Nézet-Séguin.

Il contributo del compositore austriaco è stato unico, ritiene il quarantunenne direttore: “Bruckner tendeva a rendere omaggio – fosse Beethoven o Wagner -, e ha fatto di tutto per trovare un linguaggio suo, tanto che difatti è una personalità completamente unica nella storia della musica. E secondo me è proprio questo che fa la bellezza di Bruckner, il suo essere fuori dal tempo, fuori dal mondo, fuori dalle strade battute, il che rende questo compositore più difficile da capire ma forse ancor più unico e speciale.”

Artista dinamico e bulimico del lavoro, il ‘Maestro Yannick’, come ama farsi scherzosamente chiamare, non è solo azione e movimento: “L’introspezione è la strada naturale, obbligata, direi, di un artista che come me ha avuto la fortuna di far musica da tanto, dall’età di cinque anni. Sono anche uno che ha un’energia fisica tale da potermi impegnare su tanti fronti, e in ognuno di essi mi butto fisicamente, e intellettualmente, ma tutto ciò non impedisce l’introspezione, la ricerca di quel che voglio dire – qual è il vero messaggio di ogni opera che si vuole far arrivare al pubblico? -, e questo senza farsi troppo influenzare dall’ambiente circostante.”

Infine, il direttore che tutti i musicisti sognano di avere ci rivela candidamente il suo credo: “È la mia missione di musicista, che è poi il ruolo di tutti noi artisti: offrire bellezza al mondo. E lo è ancor più in quanto direttore d’orchestra: siamo noi che che dobbiamo portare bellezza e felicità al pubblico, anche se felicità non significa necessariamente gioia, divertimento, e gran festa… vuol dire però che c‘è una gioia, e con la “G” maiuscola, implicita in tutto ciò che facciamo”, ha concluso Yannick Nézet-Séguin.

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