Champions, Pellegrini ammette: "Real-City, doppia sfida di basso livello"

Il 28 maggio Milano parlerà spagnolo per una giornata. A San Siro Real e Atletico si giocheranno il titolo di campioni d’Europa nella terza finale tutta spagnola nella storia della Champions League. L’1-0 nella semifinale di ritorno contro il Manchester City è bastato al Real per raggiungere la sua 14esima finale, la prima da allenatore per Zinedine Zidane dopo quella vinta da giocatore nel 2002 in maglia merengue.
“Non ho visto un Manchester City dimesso – ha detto Zidane -. Hanno giocato con grande attenzione e ci hanno messo in difficoltà. Si sono difesi bene e non ci hanno concesso tante occasioni da rete, come dimostra anche l’1-0 finale”.
Sconfitta amara in casa City, eliminato a un passo dalla sua prima finale. Il ko del Bernabeu chiude l’era di Manuel Pellegrini, che dalla prossima stagione sarà rimpiazzato in panchina da Pep Guardiola.
“Il Real non ha mai avuto il controllo della partita, purtroppo non siamo riusciti a segnare – ha detto Pellegrini -. Sia il City che il Real avrebbero meritato di giocare la finale, anche se bisogna ammettere che il livello qualitativo del doppio confronto è stato piuttosto basso”.
La finale di Milano sarà la rivincita di quella giocata due anni fa a Lisbona, vinta 4-1 ai supplementari dal Real di Ancelotti: Simeone avrà l’occasione di consumare la sua vendetta in quello che per due stagioni è stato il suo stadio. In caso di successo dei Colchoneros Madrid diventerebbe la seconda città dopo Milano a vincere la Champions con due squadre diverse.