Turchia: autobomba a Diyarbakir, a Cizre è emergenza umanitaria

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Le autorità turche accusano il Pkk dell’esplosione di un’autobomba nei pressi di un avamposto militare a Hani, nella provincia di Diyarbakir a

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Le autorità turche accusano il Pkk dell’esplosione di un’autobomba nei pressi di un avamposto militare a Hani, nella provincia di Diyarbakir a maggioranza curda.

L’attacco ha ucciso due soldati e ferito 46 persone, tra le quali otto civili, dice il governo di Ankara.

Il conflitto riesploso la scorsa estate ha provocato un disastro umanitario a Cizre, dove la popolazione è rintanata nelle cantine, in pessime condizioni sanitarie e senza rifornimenti alimentari. 100 mila residenti hanno abbandonato una città che contava 130 mila abitanti, mentre sono oltre 200 le persone uccise nei bombardamenti turchi.

“Le chiedo perché piangi, mi risponde ‘mamma, mi manca così tanto mio fratello, voglio che ritorni’ – sono le parole di una madre che ha perso uno dei suoi figli – Le ripeto che suo fratello non può venire perché è in paradiso. Ha anche ascoltato la notizia in tv, volevo che sapesse. Ma lei continua a chiedere il suo ritorno. Le ho detto che manca anche a me”.

Il corpo di Cihat, 13 anni, non è mai stato trovato tra le macerie di una città distrutta in 78 giorni di coprifuoco e raid aerei. Nella struttura che ospitava un centro culturale, la sua foto si aggiunge a quella delle altre vittime disperse.

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