Panama Papers: giustizia francese sulle tracce del tesoro dei Le Pen

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Divisi dalla politica, uniti dai conti all’estero. La giustizia francese è a caccia del tesoro di Jean-Marie Le Pen, ma le rivelazioni dei Panama

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Divisi dalla politica, uniti dai conti all’estero. La giustizia francese è a caccia del tesoro di Jean-Marie Le Pen, ma le rivelazioni dei Panama Papers entrano anche nel “cerchio magico” di Marine, leader del Front National.

Se da un lato c‘è il tesoro di Jean-Marie, una società nascosta nelle Isole vergini britanniche, un conto segreto e 2,2 milioni di euro in titoli, lingotti e monete d’oro. Su un altro filone emerge la ricchezza dell’imprenditore Frédéric Chatillon, vicino a Marine, che subito ha difeso la legalità delle sue operazioni.

I sofisticati sistemi offshore sono stati messi in atto tra Hong Kong, Singapore, le Isole Vergini britanniche e Panama da persone vicine al partito, i cui vertici però non sono ancora toccati.

“Quello che ha fatto Chatillon, e questo è quello che emerge dalle carte dei giudici istruttori, è perfettamente legale – sostiene Florian Philippot, vice presidente del FN – E qualsiasi tentativo di collegare questa vicenda al Front National o a Marine Le Pen si rivelerebbe una diffamazione”.

Il Front National assicura di non essere implicato nel caso Panama Papers e minaccia querele. La giustizia francese è sulle tracce del tesoro di Jean-Marie Le Pen e della moglie Jany Le Pen dal giugno 2015 e sospetta che Jean-Marie si sia servito dell’ex maggiordomo per nascondere una parte della sua ricchezza.

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