Bruxelles, Valls: siamo in guerra, non abbiamo visto crescere il pericolo interno

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Di Lilia Rotoloni
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Parigi rivive per interposto attentato quanto accadde nella capitale francese a novembre. La solidarietà con Bruxelles è ovunque palpabile. A partire

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Parigi rivive per interposto attentato quanto accadde nella capitale francese a novembre. La solidarietà con Bruxelles è ovunque palpabile. A partire dai titoli dei principali quotidiani.

radicalizzazione e narcotraffico

Ospite di una trasmissione radiofonica il premier francese Manuel Valls ha richiamato l’attenzione sul terreno di coltura interno del terrorismo, nelle società europee.

Abbiamo chiuso gli occhi in Europa e in Francia sulla progressione delle idee estremiste, del salafismo, in quei quartieri in cui il traffico di droga si combina con l’islamismo radicale pervertendo una parte dei giovani.

vogliono distruggere quello che noi siamo

E il primo ministro francese aggiunge:

È un’altra guerra perché il terrorismo, questo terrorismo dello Stato islamico vuole distruggerci, vuole annientare degli uomini e delle donne, lo abbiamo visto, vuole distruggere quello che noi siamo, il nostro modo di vivere. Gli attentati di Parigi, come quelli di Bruxelles, colpiscono in modo indiscriminato, quello che noi siamo, le persone che siedono a un caffè, che prendono l’aereo o la metripolitana.

Alla Gare Saint Lazare, una delle stazioni più importanti di Parigi, i commenti dei passanti sono quasi rassegnati:

Sfortunatamente – dice un uomo – dovremo fare i conti con tutto questo nella vita di ogni giorno.

E un altro aggiunge:

Purtroppo penso che succederà ancora, non so dove, ma dobbiamo tutti restare vigili per scongiurare altri eventi del genere.

Le bandiere davanti all’Assemblée Nationale, il Parlamento francese, sono a mezz’asta, tanto più che si vanno confermando legami fra il commando che è entrato in azione a Bruxelles e quello che operò a Parigi.

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