Dodicimila persone imbottigliate a Idomeni, un campo che potrebbe ospitarne dieci volte meno. Fa freddo e la pioggia non viene nemmeno più assorbita
Dodicimila persone imbottigliate a Idomeni, un campo che potrebbe ospitarne dieci volte meno. Fa freddo e la pioggia non viene nemmeno più assorbita dal terreno, l’acqua ormai entra nelle tende.
I migranti in arrivo dalla Turchia in Grecia continuano, in buona parte, a riversarsi verso la frontiera macedone, e quindi il campo di Idomeni dove queste sono le condizioni oggi:
“È tutto pieno d’acqua, siamo qui fuori in sette, il secchio è pieno, fa freddo. E vedete là i nostri vestiti stesi, sono fradici perché non avevamo un posto dove stare”.
La pioggia ha concesso una pausa, ma non è detto che duri. La situazione del campo è sintetizzata con un po’ di sarcasmo:
“Qui si può dormire e nuotare allo stesso tempo”.
La Macedonia, nelle ultime 24 ore, ha lasciato entrare solo 320 migranti, a causa delle restrizioni a cascata dettate dalla quota di 580 al giorno fissata dall’Austria. Altre 32.000 persone sono segnalate sul territorio greco. Atene guarda con speranza al vertice europeo di lunedì, ma sulla rotta balcanica sono due, Serbia e Slovenia, i Paesi in attesa di rinnovare il proprio governo: difficile che possano assumere decisioni impegnative ora.