Non ci sono prove in merito alle accuse di compravendita dei voti, per l’assegnazione dei Mondiali 2006, alla Germania. E’ quanto emerge da un
Non ci sono prove in merito alle accuse di compravendita dei voti, per l’assegnazione dei Mondiali 2006, alla Germania. E’ quanto emerge da un rapporto pubblicato venerdì da uno studio legale assunto dalla Federcalcio tedesca (DFB). Il dossier non esclude però che possano esserci state condotte irregolari.
“Non abbiamo prove di una compravendita di voti”, dichiara Christian Duve, portavoce dello studio legale. “Anche se non abbiamo potuto indagare a 360 gradi, perché alcune persone hanno rifiutato di testimoniare o fornire documenti. Abbiamo analizzato fino in fondo i voti dei vari membri del Comitato esecutivo della Fifa, che era sotto accusa riguardo la candidatura tedesca”.
Nel rapporto si parla anche di un sospetto pagamento di 6.7 milioni di euro, fatto nell’aprile 2005, dalla DFB alla Fifa. O almeno, cosi’ era stato dichiarato.
“Sapete tutti che il pagamento è stato presentato come una contribuzione della Federcalcio tedesca a un galà della Fifa. Dopo aver indagato, abbiamo concluso che i soldi non erano per il galà, ma erano destinati all’ex amministratore delegato di Adidas, Robert Louis-Dreyfus”.
Secondo i rumors, Louis-Dreyfus avrebbe prestato la somma alla DFB, per poter comprare i voti. Una volta assegnati i Mondiali, la Federazione avrebbe ripagato lo svizzero.