Mosca nega qualsiasi responsabilità nel bombardamento degli ospedali siriani. A dirlo fonti del Cremlino, dopo le accuse lanciate da Francia e
Mosca nega qualsiasi responsabilità nel bombardamento degli ospedali siriani. A dirlo fonti del Cremlino, dopo le accuse lanciate da Francia e Turchia. Secondo l’Onu in questi attacchi sono morte almeno 50 persone.
Nella guerra di propaganda, Damasco ha supportato la risposta di Mosca sostenendo che siano stati invece gli americani a bombardare quelle strutture. Fra di esse anche un ospedale infantile.
Non è un mistero che i rapporti fra Mosca e Ankara siano ai minimi storici. Lo dimostrano le dichiarazioni di questo portavoce russo: “Tutti i documenti su presunti ospedali e scuole distrutte ad Azaz e Idlib, hanno la stessa fonte. Sono notizie che provengono dalla Turchia. Questi documenti falsi sono stati pubblicati perché gli autori non hanno adeguatamente verificato le fonti”.
Ankara ha inoltre aggiunto che se gli attacchi russi dovessero continuare, gli accordi di Monaco, firmati l’11 febbraio, e che dovrebbero portare a una tregua parziale, sono destinati a fallire.
Per cercare di porre un freno a questo osceno bagno di sangue, l’inviato speciale dell’Onu per la Siria Staffan De Mistura si è recato a Damasco in una visita
a sorpresa. Un atto dovuto, visto che i primi convogli umanitari sarebbero dovuti partire verso le città e i villaggi assediati in Siria entro mercoledì, ma in questa situazione è praticamente impossibile che i convogli si muovano praticamente sotto i bombardamenti.
Ovviamente in tutto questo sono i civili a soffrirne. La ripresa dei colloqui
intra-siriani entro il 25 febbraio resta il progetto dell’Onu, mentre la popolazione continua a morire o ingrossare il fiume di rifugiati ammassati nei paesi limitrofi alla Siria.