Nel nord della Siria si continuano a contare i morti – sono più di cinquanta – dei bombardamenti sui cinque ospedali operativi nelle zone controllate
Nel nord della Siria si continuano a contare i morti – sono più di cinquanta – dei bombardamenti sui cinque ospedali operativi nelle zone controllate dall’opposizione anti-Assad.
Sulla patenità degli attacchi è ancora scaricabarile, ma l’ipotesi più probabile punta sull’aviazione russa o su quella siriana.
Ma secondo una responsabile di Msf France, vanno ancroa ricostruiti i fatti.
“Tutte le squadre sul terreno, gli staff medici, i pazienti, tutti hanno immediatamente segnalato che secondo loro si è trattato di bombardamenti russi, ma nello stesso tempo altre informazioni non risultano altrettanto chiare, perché altro personale sul terreno ha parlato di attacchi di terra”.
Accusano Mosca anche Parigi e Ankara, che parlano di crimine di guerra, mentre gli Stati Uniti ammoniscono la Russia. Per Susan Rice le bombe potrebbero far deragliare le già fragili intese prese la settimana scorsa a Monaco.
“Abbiamo condannato con forza l’intensificarsi dei bombardamenti, e francamente crediamo che questo vada contro gli impegni assunti a Monaco, contro il nostro comune interesse nel vedere ridursi la violenza, nel permettere ai civili di ricevere assistenza umanitaria, il che è di importanza notevole”.
Intanto, per il terzo giorno consecutivo, la Turchia martella in Siria le postazioni kurde impegnate a contrastare le forze dell’Isil, e non esclude un intervento diretto.