Indonesia: dopo gli attentati, tre arresti. Caccia ad altre eventuali cellule jihadiste

In Indonesia sono stati arrestati tre sospetti dopo gli attentati di Giakarta che hanno provocato sette morti, due civili e i cinque attentatori. La polizia è alla ricerca di altre cellule jihadiste pronte ad agire.
Ieri un kamikaze si è fatto esplodere davanti a un caffè causando due vittime, un indonesiano e un canadese. Poi l’attacco a una stazione di polizia, in cui gli altri terroristi hanno trovato la morte al termine di un assedio durato due ore.
Il commando voleva imitare le azioni di Parigi.
Tito Karnavian, il capo della polizia, spiega:
L’Isil è presente in Indonesia, Malaysia, Filippine, Tailandia e altri paesi. È in atto una lotta per la leadership nel sud-est asiatico. Il militante Bahrum Naim vuole prevalere e quindi ha organizzato questo attentato.
Tutti i terroristi sarebbero stati identificati come affiliati all’Isil. Forse erano ancora inesperti, ciò potrebbe spiegare il numero relativamente basso delle perdite umane.
Il teatro degli eventi, comunque, era stato scelto con cura, Jalal Tahrim, il quartiere delle ambasciate, dello shopping e degli alberghi di lusso.
È la prima volta che il sedicente Stato islamico rivendica un’azione terroristica in Indonesia, il più grande paese musulmano del mondo per numero di credenti.