Dal Consumer Electronics Show al salone dell’auto di Detroit il passo è breve. Non solo a livello di calendario: se a Las Vegas molto si è parlato di
Dal Consumer Electronics Show al salone dell’auto di Detroit il passo è breve. Non solo a livello di calendario: se a Las Vegas molto si è parlato di vetture senza pilota, nella capitale americana dei motori l’auto intelligente è realtà. La nuova Mercedes Classe E, ad esempio, ha la guida assistita e si parcheggia da sola tramite un’app.
Alla fine arriveremo tutti a una soluzione standard. Nel frattempo, avremo continuato a investire separatamente per uno scopo che avrebbe potuto essere raggiunto in modo condiviso, standardizzato e al costo minore possibile
Ma non solo: “L’intelligenza superiore della nuova Classe E è dimostrata dal fatto che essa capisce ciò che accade”, afferma il numero uno Dieter Zetsche. “Scambia informazioni con le altre auto e con le infrastrutture e così riesce a guardare avanti e ad anticipare le condizioni della strada”, aggiunge.
Sempre che nei dintorni ci siano altre Classe E o infrastrutture con tecnologie compatibili, fa notare qualcuno. Questa semplice constatazione, dice Sergio Marchionne, dovrebbe spingere le grandi case a sviluppare tali tecnologie insieme.
“Viviamo quest’era di entusiasmo per la connettività e le auto a guida autonoma come se queste cose dovessero arrivare senza sforzi e senza un costo. Alla fine arriveremo tutti alla stessa conclusione, a una soluzione standard”, ha detto il capo di Fiat Chrysler. “Ma, nel frattempo, avremo continuato a investire soldi separatamente per uno scopo comune che avrebbe potuto essere raggiunto in maniera condivisa, standardizzata e al costo minore possibile”, aggiunge.
L’idea di condividere risorse non è nuova per Marchionne, reduce da un tentativo (fallito) di instaurare una partnership con General Motors per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di FCA al 2018.