Iran: pagherete "a caro prezzo". Incendiata ambasciata di Riad a Teheran
Rabbia e proteste nel mondo sciita contro il regime di Riad che ha giustiziato 47 persone accusate di terrorismo, tra cui il noto clerico Nimr al-Nimr. I dimostranti sono scesi in strada in diversi Paesi, dall’Arabia Saudita al Bahrein, fino al Kashmir indiano e Londra. Assaltata e incendiata l’ambasciata saudita a Teheran. L’Iran ha avvertito Riad che pagherà a caro prezzo l’esecuzione.
L’imam, oppositore del regime saudita, è stato giustiziato insieme ad altre 46 persone condannate per aver ideato o progettato attacchi terroristici contro civili.
Contro l’esecuzione anche la guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei che, in un tweet, ha scritto: “Il risveglio è insopprimibile”.
Awakening is not suppressible. 16/5/2015
#SheikhNimr, #NimrAlNimr, #NimrMartyredpic.twitter.com/bVTz61FTDN— Khamenei.ir (@khamenei_ir) 2 Gennaio 2016
Le proteste contro l’esecuzione sono arrivate anche in Europa. A Londra dozzine di persone hanno manifestato con striscioni davanti alla sede dell’ambasciata saudita.
Quella di oggi è stata la più grande esecuzione di massa in Arabia Saudita dal 1980, quando vennero giustiziati 63
militanti fondamentalisti per un assalto alla Grande Moschea della Mecca l’anno precedente. Nel 2015 invece, secondo varie
organizzazioni per i diritti umani, le esecuzioni nel Regno sono state almeno 157, il numero più alto negli ultimi 20 anni.