Primarie USA: terza sfida tra Hillary Clinton, Sanders e O'Malley

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Terzo dibattito per le primarie democratiche. I tre candidati si sono affrontati davanti alle telecamere, stavolta nel New Hampshire. Le modalità

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Terzo dibattito per le primarie democratiche. I tre candidati si sono affrontati davanti alle telecamere, stavolta nel New Hampshire.

Le modalità della lotta al terrorismo sono state tra i temi dibattuti da Hillary Clinton, Bernie Sanders e Martin O’Malley.

Per l’ex capo della diplomazia statunitense è stata anche l’occasione per criticare gli avversari repubblicani.

“Temo molto” ha detto Hillary Clinton “che la retorica dei repubblicani, e in particolare di Donald Trump, mandi ai musulmani negli Stati Uniti e in tutto il mondo il messaggio che c‘è uno ‘scontro di civiltà’, che c‘è qualche sorta di complotto occidentale o di ‘guerra contro l’Islam’, cosa che credo soffi sul fuoco della radicalizzazione.”

Clinton è data per favorita nei sondaggi con il 56% dei consensi contro il 31% di Bernie Sanders. Quest’ultimo ha licenziato un suo collaboratore che aveva sottratto dati riservati sulla campagnia elettorale dell’ex first lady.

“Non solo chiedo scusa a Hillary Clinton” ha affermato Sanders, “penso anche che possiamo lavorare insieme ad un’inchiesta indipendente fin da subito. Voglio scusarmi con i miei sostenitori. Questo non è il tipo di campagna che conduciamo noi e se scoprirò che altri sono coinvolti saranno anche loro licenziati.”

Scuse accettate, ma la chiusura di questa polemica non ha impedito a Sanders di criticare Clinton per i suoi legami con Wall Street. Tra gli argomenti sul tappeto anche la vendita di armi, su cui è arrivato l’affondo di Martin O’Malley.

“I video dell’Isil, i video sui loro addestramenti, dicono ai terroristi isolati che il miglior modo per acquistare un’arma da guerra in America è a una fiera sulle armi” ha sostenuto O’Malley “e ciò a causa dell’appoccio politico altalenante di Washington che entrambi i miei colleghi su questo palco hanno rappresentato negli ultimi 40 anni.”

Il ritmo della campagna elettorale dovrebbe ora ridursi fino a Capodanno, per poi riprendere con l’avvicinarsi delle primarie vere e proprie. La scelta dei candidati, Stato per Stato, comincerà dall’Iowa il primo febbraio.

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