Export di greggio in Asia, Russia e Iraq aumentano le loro quote

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Di Giacomo Segantini  Agenzie:  REUTERS
Export di greggio in Asia, Russia e Iraq aumentano le loro quote

La strategia dell’Opec di tollerare prezzi bassi per espandere le sue quote di mercato funziona fino a un certo punto. Parola degli esperti, che hanno analizzato le vendite di petrolio in Asia, una delle poche regioni dove la domanda resiste. Ebbene, oltre che con i Paesi non Opec, ormai è guerra anche tra gli stessi membri dell’organizzazione di Vienna.

Nei primi 11 mesi del 2015 la medaglia d’oro dell’export è rimasta al collo dell’Arabia Saudita: 4,2 milioni di barili al giorno, più del doppio degli Emirati. Ma rispetto all’anno scorso la crescita è stata solo del 2,7%: Riyad, insomma, si è limitata a difendere la sua “fetta” del mercato asiatico.

Altrettanto non si può dire per il Kuwait e l’Iran, che si sono visti superare, rispettivamente, dall’Iraq e dalla Russia. Il Paese mediorientale ha aumentato le vendite del 25% grazie a forti sconti. Mosca, invece, approfitta della debolezza del rublo, delle rotte marittime verso l’Asia settentrionale e degli oleodotti in Cina. Risultato: una salto del 22% delle esportazioni. Un successo per Mosca, che mira a diversificare la sua clientela oggi prevalentemente occidentale.