Migrante morto fulminato su un treno al confine greco-macedone

Voleva attraversare il confine, è morto fulminato dopo essere salito sul tetto di un treno.
Si è concluso così il viaggio di un giovane marocchino, bloccato come centinaia di altri a Idomeni, alla frontiera fra la Grecia e l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia.
La sua morte ha innescato nuovi e più intensi scontri fra i migranti e la polizia greca.
Passa solo chi scappa dalla guerra
La situazione alla frontiera fra i due paesi si è fatta insostenibile da quando le autorità macedoni hanno deciso di far passare solo i migranti provenienti da paesi in guerra, ossia Siria, Iraq e Afghanistan. La settimana scorso, sempre nella stessa zona c’era stato un altro decesso.
Il paradosso dell’hot spot
La decisione di identificare i profughi nei cosiddetti hot spot al loro primo approdo in territorio europeo mira ad accertare la loro provenienza e dunque separare i cosiddetti migranti economici da chi può effettivamente chiedere asilo politico.
Per ora la misura sta soprattutto creando ingorghi, esasperazione e morte, come è accaduto a Idomeni.
E anche situazioni paradossali, come quella di un presunto cittadino pakistano che, dopo essere stato espulso verso il paese del sud est-asiatico è stato rispedito in Grecia perché di pakistano non aveva nulla.
Lilia Rotoloni