Una giornata che non si può definire tranquilla, per il Belgio, anche se l’allerta per Bruxelles scende di un livello, a tre, come per il resto del
Una giornata che non si può definire tranquilla, per il Belgio, anche se l’allerta per Bruxelles scende di un livello, a tre, come per il resto del Paese.
Nella capitale belga è stata evacuata la grande Moschea, per timore di un attacco all’Antrace. La busta ritrovata conteneva invece soltanto farina.
Nel frattempo si è saputo che un giovane Imam di Anversa, fin qui considerato moderato, è ora in Siria.
Frequentava tre moschee, i cui fedeli ora vengono monitorati.
Prosegue intanto la caccia ai due fuggitivi: Salah Abdeslam, l’uomo che si ritiene abbia lasciato il Bataclan abbandonando la sua cintura esplosiva, e Mohammed Abrini, che era insieme a lui due giorni prima dell’attentato.
I due, ma anche i fratelli Abaaoud, erano in una lista di 85 sospetti che il coordinamento anti-terrorismo belga aveva inviato al borgomastro di Molenbeek, il quartiere di Bruxelles in cui vivevano.
“Gli individui in quella lista – conferma il borgomastro – erano sospetti jihadisti. È necessario in questi casi seguire delle procedure per non rischiare l’arbitrarietà. Noi abbiamo risposto per quello che è il nostro compito, poi spetta alle autorità di polizia federale procedere con le identificazioni e gli arresti”.
Si tratta di liste elaborate ogni due mesi, ed inviate ai sindaci e ai capi delle polizie locali a scopo informativo. Abrini era segnalato in quanto rientrato dalla Siria, ma risultava che non vivesse più nel quartiere, mentre Salah Abdeslam risultava “in via di radicalizzazione”.