Festeggiamenti pochi, rabbia tanta. Dopo la schiacciante vittoria del partito di maggioranza islamico-conservatore Akp, a Diyarbakir, considerata
Festeggiamenti pochi, rabbia tanta. Dopo la schiacciante vittoria del partito di maggioranza islamico-conservatore Akp, a Diyarbakir, considerata capitale della regione curda nel Sud-Est della Turchia, i sostenitori del partito filo-curdo Hdp sono scesi in strada. Ai lanci di pietre le forze dell’ordine hanno risposto con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. Selahattin Demirtas, leader della formazione rimasta in Parlamento per un soffio:
“Il popolo turco non sta festeggiando i risultati delle elzioni con gioia nonostante uno dei partiti abbia ottenuto quasi il 50% dei voti. Come mai?” si chiede il leader del partito d’opposizione. “Perchè un numero significativo di persone vive nella paura. E tutti quanti si chiedono fino a dove si potrà spingere il partito di governo”.
Tra le proteste ha comunque fatto capolino, assieme a qualche bandiera del Pkk, la voglia dei militanti curdi di festeggiare il fatto che la formazione politica ha passato seppur di poco lo sbarramento del 10%. A giugno l’Hdp era stato protagonista del voto entrando per la prima volta nell’Assemblea e bloccando la strada per la maggioranza assoluta all’Akp.