Pochi profughi a Horgos dopo gli scontri

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Alla frontiera tra Serbia ed Ungheria solo pochi irriducibili sono rimasti in attesa dell’improbabile apertura del confine. Sul terreno, ancora

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Alla frontiera tra Serbia ed Ungheria solo pochi irriducibili sono rimasti in attesa dell’improbabile apertura del confine.
Sul terreno, ancora visibili i segni del pesante intervento della polizia di mercoledì per allontanare i profughi.
Molti sono partiti in un’altra direzione, verso la Croazia. Chi è rimasto non ha i soldi o le forze per fare altrettanto.

“Andavamo in Ungheria – racconta un iracheno -, ma l’Ungheria ha chiuso le porte, quindi non si va neanche in Germania. Stiamo aspettando che aprano le porte. Forse lo faranno.”

“Sto aspettando, ancora e ancora – sottolinea un pachistano che ha vissuto in Turchia -. Se aprono i cancelli, andremo in Ungheria e poi in Germania. Aspetteremo qui anche una settimana.”

“Poche persone sono rimaste qui alla frontiera tra Serbia e Ungheria – osserva l’inviata di euronews a Horgos,
Andrea Hajagos -, ma queste poche stanno ancora aspettando, dormendo nelle tende e sperando che in qualche modo, prima o poi, saranno in grado di entrare in Ungheria.”

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