Ungheria, la disperazione dei rifugiati iracheni: "scappiamo dalle violenze dell'ISIL"

Ungheria, la disperazione dei rifugiati iracheni: "scappiamo dalle violenze dell'ISIL"
Di Debora Gandini
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Siriani, afghani, iracheni. Sono tra i migliaia di profughi che dall’Ungheria cercano di raggiungere i confini con Austria e Germania. Molti scappano

Siriani, afghani, iracheni. Sono tra i migliaia di profughi che dall’Ungheria cercano di raggiungere i confini con Austria e Germania. Molti scappano dalle violenze dell’ISIL. Ci sono giovani, anziani e famiglie.

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“Ogni giorno i miliziani del sedicente Stato Islamico emettono nuovi ordini e la situazione è terribile. Non avevo più un lavoro, nulla, eravamo costretti a vivere come volevano loro. Noi abbiamo le nostre usanze e un modello di vita che rifiuta la violenza. E poi a loro non interessa nulla delle nostre tradizioni religiose, ma questo non è la nostra vita”, racconta Raed Waleed Abdullah di Mosul.

Da Erbil a Mosul, la seconda città dell’Iraq, sono fuggiti in migliaia, compresi tutti i cristiani.

“Non potevamo più uscire per strada senza essere accompagnate da un uomo, non era sicuro, e se mio marito era al lavoro io dovevo restare chiusa in casa. Ci è stato anche proibito di andare a prendere i bambini a scuola da sole, dovevamo sempre essere accompagnate. Chi si rifiuta di obbedire veniva ucciso. Stanno facendo soffrire tantissime persone. E se resti non hai altra possibilità che obbedire alle loro leggi”, ci fa notare Hala Khalil, moglie di Raed.

Per questi profughi la speranza è ora riuscire a restare in Europa, ritornare a casa è diventato un sogno impossibile.

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