Burning Man: cosa ci stiamo perdendo e come recuperare

Se state leggendo questo articolo allora vuol dire che sicuramente vi starete perdendo il Burning Man, perchè nel deserto del Nevada non c‘è connessione internet.
Anche se alcune foto sono apparse sui social network.
Ma a tutto c‘è una soluzione ed ecco che gli organizzatori hanno pensato ad un canale di Live streaming che ci permette di non perdere neppure un secondo di uno dei festival più bizzarri che ci siano
Burning Man 2015 Diretta Live
Cerchiamo di capire bene di che si tratta. Iniziamo con il dire che ci sono macchine mutanti e che il nome Burning man non implica alcun sacrificio umano. Anzi, ad essere sacrificata è una scultura che ha solamente forma umana.
Foto gallery: Burning Man 2015, le sculture. Jess Hobbs/ Flux Foundation

Quest’anno, se le tempeste di sabbia e vento lo permetteranno, lo spettacolo, in cui verrà bruciata la statua simbolo, sarà visibile sabato 5 settembre alle 21:00 ora locale (6:00 GMTdi domenica).
Ma a questo punto le cose non sono ancora molto chiare. Non si tratta di un festival musicale, o almeno non solo, non è una parata.
È un mondo a parte, una città con le sue regole, “non regole” in cui l’unico obbilgo è sentirsi liberi. Una città nel deserto. Una cultura di possibilità. Una rete di sognatori e e di persone che agiscono. Una settimana dedicata “alla comunità, all’arte, all’espressione personale e all’autosufficienza”.
Per entrare però, bisogna riuscire ad avere un biglietto d’ingresso. Adesso è un po’ difficile trovarne uno e comunque il costo è di ben 390 euro.
Ma da qui in poi il denaro non serve più, anzi, altra regola ferrea è che tutto si può solo barattare, le uniche cose acquistabili sono ghiaccio e caffè. Il resto va portato da casa o al massimo scambiato sperando nel buon cuore degli altri partecipanti.
Ideato nel 1990 da tre amici, Kevin Evans, John Law e Michael Mikel, adesso ha raggiunto i 25 anni.
La prima cosa da fare è costruire la città, che si chiama Black Rock City ed è pianificata urbanisticamente in maniera molto attenta e rigorosa, con strade con nomi e spazi ben distinti. Con costruzioni come il “Totem delle confessioni” di Michael Garlington dove i partecipanti, chiamati anche burners, possono andare a confessare i loro “peccati”.

Ma ci sono tante altre strutture
Il “Tempio delle promesse”
R-Evolution, un’istallazione di più di 14 metri Marco Cochrane
Tutto ciò, finito il festival, deve scomparire. Così prima del 7 settembre andrà tutto in fumo, come se nulla mai fosse esistito e ci si rivede l’anno successivo per rifondare la città.
Per saperne di più
Ecco alcuni tweet per partecipare alla discussione
Some of my fave celebs go to burning man I'm crying tears of joy
— ✮ DrugstoreCowboy ✮ (@scab_collector) marzo 6, 2015
Once I saw celebrities at burning man I was automatically turned tf off… they just gonna turn it into sxsw
— prinSUS Bride (@JuGsLipsandLEGS) agosto 29, 2015
So all celebrities go to burningman?
— Bw1 (@bdub4901) septiembre 2, 2014
Why the hell are so many journalists and celebrities at Burning Man? Is it even fair to consider it the same as the original event?
— Ben Kulbertis (@benkulbertis) agosto 27, 2014
- Il primo Burning Man
Cos‘è Burning man?
È iniziato nel 1986 come un rituale “punk-pagano” di un gruppo di amici guidati da Larry Harvey e Jerry James. Nel 1990 il festival è stato spostato al deserto di Black Rock in Nevada perché stava diventando troppo grande per San Francisco. L’evento dura una settimana (66.000 partecipanti dello scorso anno) ed è definito, dagli organizzatori, come “un esperimento in comunità”.