Siria: perché Isil ha ucciso Khaled al Asaad

Siria: perché Isil ha ucciso Khaled al Asaad
Di Alberto De Filippis
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Massacrato per non aver voluto tradire Palmira fino all’ultimo. La brutale esecuzione di Khaled Al Asaad, archeologo siriano di fama mondiale, ucciso

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Massacrato per non aver voluto tradire Palmira fino all’ultimo. La brutale esecuzione di Khaled Al Asaad, archeologo siriano di fama mondiale, ucciso dai jihadisti dello stato islamico si spiega probabilmente col fatto che l’uomo non ha voluto rivelare i luoghi segreti dei reperti che nei mesi scorsi aveva contribuito a nascondere anche in territori controllati da Isil.

Metterci le mani sopra avrebbe offerto la possibilità ai militanti di distruggerli oppure, più probabilmente, rivenderli al mercato nero per finanziare la loro guerra.

Khaled al Assad ha voluto rimanere fino all’ultimo a fianco al sito. Un collega e amico Maa’moun Abdul Karim, responsabile dei servizi siriani delle antichità lo aveva pregato di partire: “Gli ho detto per mesi di andarsene e venire a Damasco con la famiglia, ma lui ha rifiutato. Diceva che era legato a Palmira e che non se ne sarebbe andato anche se gli fosse costata la vita”.

Il corpo dell’ottantunenne studioso, una volta decapitato, è stato appeso a un palo della luce. Ultimo sfregio non solo a un grande intellettuale, ma alla cultura millenaria di un luogo considerato uno dei tesori mondiali dell’archeologia.

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