Il mondo della Formula 1 si è stretto per l’ultima volta intorno a Jules Bianchi, lo sfortunato pilota deceduto sabato dopo 9 mesi di coma a causa
Il mondo della Formula 1 si è stretto per l’ultima volta intorno a Jules Bianchi, lo sfortunato pilota deceduto sabato dopo 9 mesi di coma a causa del terribile incidente nel Gran Premio del Giappone dello scorso ottobre.
Adieu Jules , on t'aime
#CiaoJules
— Romain Grosjean (@RGrosjean) 21 Luglio 2015
Tanti campioni del circus, da Vettel a Hamilton, da Rosberg a Massa, hanno assistito al funerale del 25enne francese, celebrato nella cattedrale di Santa Riparata, a Nizza, sua città natale.
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— Formula 1 (@F1) 21 Luglio 2015
“E’ vero, la Formula 1 è un lavoro molto complicato, dove capita di perdere il contatto con la realtà – ha detto Nicolas Todt, che di Bianchi era l’agente -. Lui è sempre rimasto con i piedi per terra e questo lo ha sempre differenziato dagli altri”.
“Era una persona straordinaria, bello dentro e fuori – ha detto Jean-Eric Vergne, collaudatore della Ferrari -. Oggi è in paradiso con i grandi della Formula 1 e vi rimarrà per sempre. Sarà sempre un campione nei nostri cuori”.
Bianchi, cresciuto nella Ferrari Academy, ha corso in Formula 1 34 Gran Premi con la Marussia, centrando lo scorso anno a Monaco i primi storici 2 punti iridati della scuderia russa. Quella del francese è la prima morte che colpisce il circus 21 anni dopo quella di Ayrton Senna, deceduto durante il Gran Premio di San Marino del 1994.