Lo scandalo Luxleaks sul trattamento fiscale delle multinazionali ha messo il vento in poppa alla Commissione europea, che tenta una riforma
Lo scandalo Luxleaks sul trattamento fiscale delle multinazionali ha messo il vento in poppa alla Commissione europea, che tenta una riforma dell’imposizione fiscale alle imprese per superare quella impantanata in sede di Consiglio ormai dal 2011.
La proposta prevede che le multinazionali paghino le imposte non nei Paesi che offrono tassi vantaggiosi, bensì in quelli dove generano i loro profitti.
“Abbiamo un mercato unico, ecco perché abbiamo bisogno di regole uniche sulla tassazione”, spiega Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e monetari. “ Le compagnie che operano in più Paesi, per calcolare i loro profitti, dovranno utilizzare un unico quadro legale, invece di farlo su base nazionale come avviene oggi”.
Per rafforzare la trasparenza, la Commissione europea ha pubblicato anche un elenco di 30 paradisi fiscali. Elenco compilato però a partire dalle liste nere degli Stati membri: ecco perché, per l’Europa, non è chiamato in causa il Lussemburgo, ma solo Andorra, Liechtenstein, Monaco e l’isola di Guernesey nel canale della Manica.