Circa sessanta civili, sabato, sono stati uccisi da velivoli governativi in un mercato nel Nord della Siria, secondo l’Osservatorio per i diritti
Circa sessanta civili, sabato, sono stati uccisi da velivoli governativi in un mercato nel Nord della Siria, secondo l’Osservatorio per i diritti umani siriano. Su Al Bab, cittadina a venticinque chilometri a Nord-Est di Aleppo, controllata dall’Isil, sono stati sganciati barili-bomba.
Un secondo raid ha poi ucciso almeno altre dodici persone nella stessa Aleppo. Decine sono i feriti in entrambe le località.
Le Nazioni unite considerano inaccettabile l’uso indiscriminato sul territorio di questo genere di armi da parte dell’aviazione siriana, ma il presidente Bashar al-Assad nega di averlo mai fatto.
Negli ultimi giorni, i bombardamenti aerei della coalizione internazionale sembrano concentrati in particolare sul fronte iracheno. Da venerdí, ha reso noto il Comando centrale Usa, i caccia della coalizione hanno compiuto sedici raid in Iraq e sei in Siria.
L’Isil, intanto, ha distrutto la prigione di Palmira, carcere-simbolo della repressione del regime degli Assad.
Nei scorsi giorni sarebbe caduto nelle mani jihadiste anche il capo delle forze speciali tagike, addestrato dal dipartimento Usa alle tattiche anti-terrorismo.