Cameron - senza più avversari - avverte l'Europa "abbiamo mandato chiaro"

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Di Salvatore Falco
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Il Giorno della Vittoria del Regno Unito e di David Cameron, il funerale delle opposizioni, l’avvertimento all’Europa. I negoziati con Bruxelles sono

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Il Giorno della Vittoria del Regno Unito e di David Cameron, il funerale delle opposizioni, l’avvertimento all’Europa.

I negoziati con Bruxelles sono ai primi posti nell’agenda del nuovo governo. Cameron ha detto che i negoziati per ridefinire l’adesione del Regno Unito nella Ue “saranno difficili”, ma l’esecutivo “ha un mandato” ricevuto dall’elettorato.

Le sue parole arrivano dopo che venerdì scorso una girandola di dimissioni ha terremotato il panorama politico britannico.

Una corona di fiori ha accompagnato l’ultima uscita pubblica di Ed Miliband e Nick Clegg. Insieme a loro fa un passo indietro anche Nigel Farage, ma lo Ukip respinge le sue dimissioni.

“È tempo che qualcun altro prenda la guida di questo partito – le parole dell’ex leader laburista, Ed Miliband – Annuncio le mie dimissioni che avranno effetto al termine delle commemorazioni del Giorno della Vittoria”.

“Devo prenderemi le mie responsabilità – aveva detto qualche minuto prima Nick Clegg – e quindi annuncio le dimissioni da leader dei Liberal-democratici”.

“Tra pochi minuti scriverò all’Esecutivo nazionale dello UKIP per comunicare le mie dimissioni da leader del partito”, ha annunciato lo stesso giorno Nigel Farage.

E mentre l’unica opposizione rimasta in piedi è quella scozzese di Nicola Sturgeon, il premier ora ha campo libero e promette di allargare ad almeno a una parte degli esclusi i benefici della ripresa economica. Insiste anche sulla questione del referendum ‘dentro-o-fuori’ dall’Unione europea.

“Sarà un referendum a decidere il nostro futuro in Europa. Siccome portiamo avanti questo progetto vitale, dobbiamo fare in modo che il Paese resti unito – ha detto Cameron nella prima dichiarazione post-elettorale – Come ho detto questa mattina, governeremo come il partito di una sola nazione, un solo Regno Unito”.

Governo monocolore, nazione ‘divisa’. Il Regno Unito si ritrova più stabile, ma anche con il timore di una divisione sempre più profonda fra Scozia e Inghilterra in vista della partita con l’Unione europea, al termine della quale Edimburgo potrebbe ritornare a chiedere l’indipendenza.

“La campagna referendaria sarà una delle prime questioni sul tavolo del nuovo governo Cameron – sostiene Raoul Ruparel, analista politico e direttore degli Studi Economici di Open Europe – Il premeir vuole avere il tempo di negoziare con l’Europa e vuole approfittare del disarmo dei Labour e dei Lib-dem’‘.

La partita tra Londra e Bruxelles è già iniziata. Secondo la stampa inglese, Cameron ha già contattato vari leader europei per cercare alleati e riportare nel regno Unito una serie di poteri ‘ceduti’ all’Europa e il referendum sulla permanenza nell’Unione potrebbe essere anticipato nel 2016.

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