Panettiere sanzionato in Francia: voleva lavorare troppo

Nella patria della baguette, la baguette diventa un caso polico. Involontario protagonista un panettiere francese, promosso dall’opposizione di centro-destra a emblema delle assurdità del sistema, in quanto sanzionato per la sua volontà di lavorare 7 giorni su 7.
Uno dei poliziotti che mi ha interrogato mi ha detto di aver meglio da fare che perdere tempo con un panettiere che vuole lavorare troppo
“Gli ispettori del lavoro sono venuti due volte – racconta Stéphane Cazenave -, sono stato interrogato dalla polizia come se fossi un criminale. Un agente m’ha addirittura detto che aveva meglio da fare che interrogare un panettiere che vuole lavorare e che la tappa successiva rischiava di essere il tribunale”.
Quanto si rimprovera al panettiere è il mancato rispetto della chiusura settimanale, stabilita dalla legge. Premiato lo scorso anno per la “miglior baguette di Francia”, Stéphane Cazenave ha preferito per il momento adeguarsi.
Dal 2 febbraio chiude ormai il lunedì, ma i suoi clienti di Saint-Paul-les-Dax, nel dipartimento delle Lande, stentano ad abituarsi. A dominare nelle reazioni di molti sono stupore e incomprensione.
Intervenuto proprio mentre in Francia è in discussione una riforma del mercato del lavoro, il caso di Cazenave rivela tuttavia secondo i sindacati di categoria un vero problema.
“Il fatto – dice Jean-René Labat – è che se si permettono le aperture sette giorni a settimana si finisce per penalizzare i piccoli esercizi che non possono permetterselo”.
Il giorno di chiusura settimanale, Cazenave l’ha passato a fare i conti: 250.000 euro di entrate in meno, dice, per pagare i suoi 22 dipendenti.