L’estensione della guerra nel Donbass alla città di Mariupol, dove 30 persone sono morte nel fine settimana e oltre 100 sono rimaste ferite
L’estensione della guerra nel Donbass alla città di Mariupol, dove 30 persone sono morte nel fine settimana e oltre 100 sono rimaste ferite, inasprisce il dialogo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
L’ambasciatrice americana Samantha Power ha apertamente accusato la Russia di perseguire una politica di espansione territoriale.
“Sfortunatamente siamo nuovamente qui oggi perché la Russia e i separatisti hanno ancora una volta disatteso gli impegni presi. I bersagli sono nuovi ma lo scopo ultimo della Russia resta lo stesso: appropriarsi di nuovi territori e spingere la linea di controllo russo più a fondo in Ucraina” ha detto Power.
“Bisogna costringere le autorità di Kiev e le truppe di autodifesa a sedere al tavolo dei negoziati” ha ribattuto l’ambasciatore russo Vitaly Churkin. “I soli risultati possono essere raggiunti attraverso il dialogo tra Kiev, Donetsk e Lugansk”.
Un serrato botta e risposta a distanza è poi quello avvenuto tra il Presidente russo Vladimir Putin e il Segretario Generale della Nato. L’esercito di Kiev “non è più un esercito” ma “la Legione straniera della Nato” aveva accusato il Presidente russo.
Affermazioni “senza senso” secondo Jens Stoltenberg che ha ribadito: le sole truppe straniere sul suolo ucraino sono quelle russe.