I ribelli filorussi respingono le accuse sull’ordigno caduto su di un autobus nei pressi del checkpoint di Volnovakha: tredici i morti, mentre una
I ribelli filorussi respingono le accuse sull’ordigno caduto su di un autobus nei pressi del checkpoint di Volnovakha: tredici i morti, mentre una quindicina di persone sono ancora ricoverate in ospedale.
Secondo un rappresentante dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, a Volnovakha c‘è un posto di blocco dell’esercito ucraino, ma è fuori dalla portata dell’artiglieria ribelle.
Non c‘è invece dubbio sulle responsabilità per il presidente ucraino, Petro Poroshenko:
“Questi morti sono sulla coscienza delle bande criminali di Donetsk e Luhansk, e di quelli che li aiutano. A causa di questo attacco terroristico, siamo costretti a rafforzare le restrizioni sul passaggio della linea verso le zone controllate dai ribelli”.
È l’incidente più grave da quando è stata firmata una tregua, che ha sostanzialmente tenuto fino ad ora, ma da una settimana si è notata un’intensificazione degli scambi di colpi: qualche ora prima, i ribelli denunciavano almeno due civili morti nella loro roccaforte di Donetsk.