Tre volumi e 4.500 pagine mettono nero su bianco le violazioni dell’ultima dittatura in Brasile. La “Commissione della Verità”, dopo oltre due anni e
Tre volumi e 4.500 pagine mettono nero su bianco le violazioni dell’ultima dittatura in Brasile. La “Commissione della Verità”, dopo oltre due anni e mezzo di inchiesta, ha riportato che le atrocità furono sistematiche e ha rilanciato la polemica sull’amnistia che nel ’79 lasciò i responsabili nell’impunità. La Presidente Dilma Roussef, ex guerrigliera di estrema sinistra torturata sotto la dittatura:
“Noi che amiamo la democrazia speriamo che la pubblicazione di questo rapporto aiuti a riaffermare la priorità cha va conferita al sostegno delel libertà democratiche. Dobbiamo mostrare la totale avversione contro ogni Stato autoritario e ditattoriale”.
La Presidente ha dichiarato di rispettare la decisione del Tribunale Supremo che quattro anni fa confermò la legittimità dell’Amnistia del ’79. Uno dei membri della Commissione ha dichiarato che i responsabili dovrebbero invece essere puniti in base alle leggi internazionali sottoscritte dal Brasile. Il rapporto ha confermato 434 morti o desaparecidos tra il ’64 e l’85. 20 mila persone sarebbero state torturate.