L'operazione di polizia più violenta nella storia di Rio de Janeiro ha colpito il Comando Vermelho, una delle organizzazioni criminali più potenti del Brasile
Una maxi operazione di polizia contro i narcos del Comando Vermelho (Cv) ha provocato almeno 64 morti martedì a Rio de Janeiro, in Brasile, nel raid più letale nella storia della città.
Durante la "Operação Contenção" (Operazione Contenimento), gli agenti hanno usato elicotteri e veicoli blindati per colpire le attività dell'organizzazione criminale, in particolare nelle favelas di Complexo do Alemão e Penha, secondo la polizia.
Almeno 81 persone sono state arrestate. Il governo dello Stato di Rio ha dichiarato che le vittime hanno "opposto resistenza" alla polizia.
Il governatore dello Stato di Rio de Janeiro, Claudio Castro, ha dichiarato che 60 sospetti criminali sono stati “neutralizzati” durante quella che ha definito “la più grande operazione di questo tipo nella storia della città”.
La polizia civile di Rio ha confermato su X la morte di quattro agenti. “I codardi attacchi dei criminali contro i nostri agenti non resteranno impuniti”, si legge nel post.
Sui social media sono circolati video che mostrano fiamme e fumo levarsi dalle favelas, mentre si sentivano esplosioni e colpi d’arma da fuoco.
Un numero imprecisato di persone è rimasto ferito nell'operazione di martedì, che secondo le autorità fa seguito a un anno di indagini sul gruppo criminale.
L'obiettivo dei raid a Rio de Janeiro era il Comando Vermelho
Nato nelle carceri di Rio, il Comando Vermelho è una delle più grandi organizzazioni criminali del Brasile, attiva principalmente nel traffico di droga. Negli ultimi anni il gruppo ha esteso il proprio controllo su numerose favelas del Paese.
Secondo Luis Flavio Sapori, sociologo ed esperto di sicurezza pubblica dell’Università Cattolica di Minas Gerais, la dimensione dell’operazione non ha precedenti: "Ciò che distingue questa operazione dalle precedenti è l’entità delle vittime. Sono numeri da guerra", ha dichiarato.
Sapori ha aggiunto che queste azioni sono spesso inefficaci, poiché raramente colpiscono i vertici delle organizzazioni. A essere colpita è invece la manovalanza criminale, che può essere sostituita facilmente.
In risposta al blitz, diversi membri del Comando Vermelho hanno bloccato strade nel nord e nel sud-est di Rio, hanno riferito i media locali.
Almeno 70 autobus sarebbero stati sequestrati per essere usati come barricate, secondo l’associazione cittadina dei trasporti pubblici Rio Ônibus.
Le condanne delle organizzazioni per i diritti umani
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani si è detto "inorridito" per l'operazione, chiedendo in un post su X un’indagine approfondita e ricordando alle autorità brasiliane i loro obblighi nel rispetto del diritto internazionale.
César Muñoz, direttore della divisione Brasile di Human Rights Watch, ha definito quanto accaduto “una tragedia immane” e “un disastro”.
“L’ufficio del procuratore deve aprire proprie indagini e chiarire le circostanze di ogni morte,” ha dichiarato Muñoz su X.
Il Dipartimento dell’Istruzione di Rio ha annunciato la chiusura di 46 scuole nelle aree colpite dall'operazione, mentre l’Università Federale di Rio de Janeiro ha annullato le lezioni serali e invitato studenti e personale a restare al sicuro.
Rio de Janeiro è teatro da decenni di operazioni di polizia letali. Nel marzo 2005, 29 persone furono uccise nella regione di Baixada Fluminense, mentre nel maggio 2021 altre 28 persero la vita nella favela di Jacarezinho.