Il referendum rumeno e il nodo del quorum

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Di Euronews
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È stato il quorum il vero ago della bilancia nel referendum per la destituzione del Presidente rumeno Traian Basescu, voluto dal Premier di centro-sinistra Victor Ponta. Il governo aveva cercato di ridurlo, ma a causa delle pressioni di Bruxelles si è visto costretto a ripristinare la norma originaria, che prevede il 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto.

“Non sono soddisfatto per la partecipazione al voto. Le persone avrebbero dovuto dimostrare maggior senso civico e andare a esprimersi a favore o contro”.

Determinante anche l’invito al boicottaggio da parte dell’interessato, che alla vigilia del voto aveva esortato a non recarsi alle urne.

“Il referendum è stato boicottato, e questo non è un atteggiamento democratico. Se la gente avesse voluto un risultato vero, sarebbe dovuta andare a votare”.

Lo ha fatto solo il 46% dei 18 milioni di elettori. Così, nonostante l’80% abbia votato per la destituzione, il Capo dello Stato resterà al suo posto.

“Sono molto soddisfatto. È una decisione del popolo, non spetta a loro estromettere così il Presidente”.

In un Paese già segnato dalla recessione, la crisi istituzionale ha determinato il crollo del leu, la moneta nazionale, e messo a repentaglio il futuro del prestito internazionale da 5 miliardi di euro.

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