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Dani Alves assolto: un tribunale della Catalogna ha scagionato l'ex calciatore dall'accusa di stupro

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Foto: Diritti d'autore  Copyright 2024 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Copyright 2024 The Associated Press. All rights reserved.
Di Christina Thykjaer & Euronews en español
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L'ex calciatore della Juventus e del Barcellona era stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere per lo stupro di una donna in un nightclub di Barcellona. Dopo un anno di detenzione la sentenza che ribalta la condanna: la testimonianza della vittima non credibile per i giudici

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La massima corte della Catalogna, il Tribunal Superior de Justicia de Cataluña, ha assolto l'ex calciatore Dani Alves dall'accusa di violenza sessuale per la quale era stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere.

L'ex giocatore di Barcellona e Juventus, tra gli alti club, ha trascorso più di un anno in detenzione con l'accusa di avere violentato una donna nei bagni di una discoteca di Barcellona nel 2022.

Una sezione del Tribunale, composta da tre donne e un uomo, ha stabilito che la testimonianza della presunta vittima non è sufficiente a sostenere la condanna, sottolineando che contiene "deficit di valutazione che impediscono di condividere la valutazione del tribunale di primo grado e la conclusione a cui giunge" e ha dato prevalenza al diritto dell'imputato alla presunzione di innocenza.

In primo grado i giudici avevano condannato Alves per avere avuto rapporti sessuali non consenzienti con la giovane donna, sulla base della testimonianza di quest'ultima, che aveva dichiarato di essere stata violentata in discoteca il 30 dicembre 2022.

Dopo aver trascorso più di un anno in carcere, l'ex calciatore è stato rilasciato dietro una cauzione di un milione di euro.

ll tribunale ha riconsiderato la testimonianza della vittima contro il calciatore

Nonostante la condanna, la corte aveva evidenziato alcune incongruenze nel racconto della vittima. La donna aveva dichiarato di essersi sentita a disagio con il calciatore brasiliano e che fosse stato lui ad accompagnarla alla toilette, ma i filmati delle telecamere di sicurezza del club hanno hanno suggerito che c'era un accordo precedente tra i due per andare al bagno uno dopo l'altro.

I giudici avevano ritenuto sostenuto che questa "discrepanza" nella testimonianza non influisse sulla sostanza dell'accusa di stupro. Tuttavia, il Tribunal Superior ha riconsiderato questo punto, concludendo che la mancanza di coerenza nella prima parte della dichiarazione della vittima mette in dubbio la veridicità del racconto successivo, relativo a quanto avvenuto all'interno del bagno della discoteca, dove non c'erano telecamere o testimoni.

Nel testo della corte si legge che "dalle prove non si può concludere che gli standard richiesti dalla presunzione di innocenza siano stati superati" e si ricorda che le condanne richiedono uno "standard di ragionamento più elevato".

All'unanimità, i giudici hanno deciso che la condanna non può essere confermata a causa dell'insufficienza di prove.

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