Rimane indiscussa solo la condanna, per incendio colposo, dell'uomo che ha appiccato le fiamme da cui è divampato l'incendio, che nel 2018 uccise più di cento persone nell'Attica. La Corte ha chiesto il riesame del caso, in cui erano state condannate sei persone e altre 15 sono state assolte
La Procura d'Appello di Atene ha deciso di indire un nuovo processo per venti imputati, per l'incendio divampato nel 2018 a Mati, nell'Attica orientale. Si tratta dell'incendio peggiore nella storia recente della Grecia, dove persero la vita 104 persone, centinaia rimasero ferite e furono danneggiati centinaia di edifici e abitazioni.
Secondo quanto riporta l'agenzia Ana Mpa, la decisione arriva dopo che il pubblico ministero ha presentato un ricorso su gran parte della sentenza emessa lo scorso 29 aprile, che vedeva condannati in primo grado solo sei imputati, mentre altri 15 sono stati assolti da tutte le accuse.
Pene detentive convertite in multe: la rabbia dei familiari delle vittime
Tra le persone ritenute colpevoli ci sono alti funzionari dei vigli del fuoco, condannati per omicidio colposo, e l'uomo che ha appiccato il fuoco da cui è divampato l'incendio nel cortile della sua abitazione, condannato per incendio colposo.
La precedente sentenza aveva fatto infuriare i parenti delle vittime. In particolare è stata aspramente criticata la possibilità, data a diversi funzionari ed esponenti politici, di convertire la pena detentiva in una multa. È stata dunque chiesta la revisione delle assoluzioni nonché delle attenuanti ammesse nel precedente processo.
Il caso sarà ora riesaminato interamente, a eccezione della condanna dell'uomo che ha fatto divampare le fiamme.