Un anno terribile per la Grecia centrale e, in particolare, per la città di Volos
Grecia ancora una volta sott'acqua, a causa delle inondazioni causate da piogge torrenziali
Particolarmente colpita la Grecia centrale, un’area già funestata dalla tempesta "Daniel" di una ventina giorni fa.
Le strade e le case sono allagate: segnalate anche interruzioni di corrente nella città di Volos, 140.000 abitanti, e nell'isola di Evia, già colpita dagli incendi di luglio.
Ad almeno otto villaggi è stata ordinata l'evacuazione, a causa dell'innalzamento delle acque.
Il traffico stradale è stato vietato a Volos, con i residenti invitati a rimanere in casa per motivi di sicurezza.
"Sono qui da 28 anni e non ce la faccio più - dice Ivan Ivanov, bulgaro residente a Volos - non posso fare niente, è già successo due volte, ne abbiamo abbastanza.
Stiamo buttando via i mobili, non resta più nulla".
"È accaduto di nuovo, ma peggio - dice invece Vassilis Batoumis, pensionato residente a Volos - hanno costruito rampe per l'arrivo delle attrezzature per rimuovere i detriti dalla tempesta Daniel e costruire nuovi argini su un fiume che non è stato ripulito per quattro anni.
Di conseguenza, gli argini si sono rotti ed il fiume è straripato".
In pochi giorni sono giunte migliaia di richieste di soccorso ai Vigili del Fuoco, soprattutto da Volos, ma non ci segnalaazioni di vittime o dispersi.
La televisione statale Ert ha dato la notizia che il seminterrato dell'ospedale di Volos è stato inondato, anche se i servizi ospedalieri e di soccorso non hanno subito nè danni nè interruzioni.
Volos non si era ancora ripresa
Volos, la vicina area del Monte Pilion e altre parti della Grecia centrale si stanno ancora riprendendo dalle alluvioni che a inizio settembre che hanno causato 16 morti, case e infrastrutture distrutte, raccolti distrutti e decine di migliaia di capi di bestiame annegate nell'area agricola della Tessaglia.
In alcune di queste zone manca ancora l'acqua potabile a causa delle precedenti tempeste.
Nella parte settentrionale dell'isola di Evia, l'esercito e gli equipaggi municipali hanno rimosso i detriti dalle strade vicino alle città di Limni e Mantoudi, travolte dall'alliuvione, dove da mercoledì i pompieri hanno ricevuto decine di chiamate di aiuto da famiglie "allagate".
Stima dei danni e aiuti europei
Il governo di Atene ha affermato che la stima iniziale dei danni causati dalla tempesta "Daniel" all’inizio di inizio settembre ha superato i 2 miliardi di euro, con la sola riparazione delle infrastrutture che dovrebbe costare quasi 700 milioni di euro.
Alla Grecia sono stati promessi finanziamenti di emergenza dall’Unione europea e sta rinegoziando i dettagli dei pacchetti di aiuti esistenti per destinare più fondi a far fronte ai danni causati da incendi e inondazioni.
“Ribadirò l’ovvio: la frequenza degli eventi meteorologici estremi dovuti alla crisi climatica è qualcosa che ci impone una riflessioe inevitabile", ha dichiarato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, nella riunione del gabinetto di mercoledì: "L’adattamento alla crisi climatica sarà una priorità fondamentale in tutte le nostre politiche".