Diversi Paesi hanno bloccato i modelli dell'azienda cinese, per le preoccupazioni sollevate sulla sicurezza nazionale. Tra i primi l'Italia, ecco gli altri e perché
La start-up cinese DeepSeek ha suscitato entusiasmo e la diffidenza nel mondo dell'intelligenza artificiale (AI), con diversi governi che hanno già vietato il suo modello DeepSeek-R1 un paio di settimane dopo il suo lancio.
Studi hanno dimostrato che ci sono preoccupazioni sulla sicurezza nazionale e sull'affidabilità dell'app cinese, compresa la suscettibilità di DeepSeek-R1 nel generare contenuti dannosi o faziosi.
Poiché si tratta di un'azienda cinese, DeepSeek deve sottostare alla legge locale che dispone che qualsiasi dato condiviso sulle app mobili e web può essere accessibile alle agenzie di intelligence cinesi.
Quali Paesi stanno indagando su DeepSeek o lo hanno bloccato?
Finora, le autorità belghe, irlandesi, francesi e sudcoreane per la protezione dei dati hanno dichiarato di avere pianificato di chiedere a DeepSeek come vengono gestite le informazioni personali degli utenti.
Ecco invece i Paesi che hanno vietato DeepSeek-R1 e quelli che stanno indagando sull'azienda.
Taiwan
La scorsa settimana Taiwan ha vietato alle agenzie governative di utilizzare il modello di intelligenza artificiale di DeepSeek, adducendo problemi di sicurezza. L'isola, di fatto autonomia ma di cui Pechino rivendica la sovranità, è diffidente nei confronti della tecnologia cinese a causa delle rivendicazioni cinesi.
Il ministero degli Affari Digitali di Taiwan ha dichiarato venerdì che tutte le agenzie governative e le infrastrutture critiche non dovrebbero utilizzare DeepSeek perché “mette in pericolo la sicurezza informatica nazionale”.
“Il servizio DeepSeek AI è un prodotto cinese”, ha dichiarato il ministero in un comunicato. “Il suo funzionamento comporta la trasmissione transfrontaliera, la fuga di informazioni e altri problemi di sicurezza informatica”, ha aggiunto il ministero.
Stati Uniti
Sebbene non vi sia stato alcun divieto a livello nazionale, il Texas è stato il primo Stato americano a vietare DeepSeek sui dispositivi in dotazione al governo.
“Il Texas non permetterà al Partito Comunista Cinese di infiltrarsi nelle infrastrutture critiche del nostro Stato attraverso l'intelligenza artificiale e le app dei social media che raccolgono dati”, ha dichiarato il 31 gennaio il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott in un comunicato.
“Il Texas continuerà a proteggere e difendere il nostro Stato da attori stranieri ostili”.
Il governatore ha inoltre vietato le app di social media di proprietà cinese Xiaohongshu, nota anche come RedNote, e Lemon8 su tutti i dispositivi in dotazione allo Stato.
Secondo l'emittente Cnbc, anche la Marina degli Stati Uniti ha ufficialmente vietato ai suoi membri di utilizzare DeepSeek.
In un'e-mail è stato comunicato ai membri della Marina di non utilizzare DeepSeek “per qualsiasi attività legata al lavoro o per uso personale”, a causa di “potenziali problemi etici e di sicurezza associati all'origine e all'utilizzo del modello”.
Allo stesso modo la Nasa ha vietato l'uso della tecnologia AI di DeepSeek ai dipendenti e sta bloccando l'accesso ai suoi sistemi. In una nota citata dalla Cnbc si legge che: “DeepSeek e i suoi prodotti e servizi non sono autorizzati per l'uso con i dati e le informazioni della Nasa o sui dispositivi e le reti del governo”.
Italia
L'Italia è stata il primo Paese a bloccare DeepSeek il 30 gennaio. Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato il blocco di Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence (le società cinesi dietro il chatbot DeepSeek) per interrompere il trattamento dei dati degli italiani.
Il provvedimento arriva dopo che DeepSeek ha comunicato alle autorità italiane di non volere collaborare a una richiesta di informazioni.
“Contrariamente a quanto riscontrato dall'autorità, le società hanno dichiarato di non operare in Italia e che la legislazione europea non si applica loro”, ha dichiarato l'autorità di regolamentazione italiana, che ha aggiunto di aver avviato un'indagine sulla società.