La visione dei prossimi 100 anni delle auto Bmw

La visione dei prossimi 100 anni delle auto Bmw
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Di Alfredo Ranavolo
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Mini, Rolls-Royce e la casa madre. Tutti in campo i prototipi dei veicoli che verranno, senza guidatore e la tecnologia che si regola sulla nostra vita.

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Sicuramente non tutti sanno che i primi sistemi sperimentali per la guida automatica di automobili risalgono addirittura agli anni ’30. Da allora molti passi avanti sono stati fatti. La sfida è quella di realizzare vetture che si guidano interamente da sole.

Sembra un mix tra un’auto e una navetta spaziale la *Mini Vision Next 100, “sorella minore” della Bmw con la medesima sigla. Che fanno, assieme anche al lusso che verrà della Rolls-Royce intelligente, l’idea di ciò che l’utenza avrà a disposizione nei prossimi 100 anni. Come recita lo slogan del Bmw Festival, dal 9 all’11 settembre a Monaco di Baviera.

Ma si tratta di vetture che, così concepite, non potranno essere sul mercato prima di qualche decennio. Che senso ha, allora, produrre questi prototipi?

“Lo scopo – spiega Peter Schwarzenbauer, membro del consiglio di amministrazione di Bmw – è di non visualizzare solo qualche bella immagine di quello che pensiamo il futuro porterà. Noi abbiamo sviluppato queste “vision cars” integrando tutto ciò che pensiamo sarà importante per il futuro”.

La Mini che verrà conserva in parte il suo famosissimo look, tanto amato dai suoi fan, ma aggiunge l’intelligenza artificiale. L’auto impara le caratteristiche di chi la conduce, le sue preferenze. Il tettuccio e le luci interne possono perfino cambiare luce a seconda dell’umore del proprietario.

I suoi progettisti immaginano un futuro di car sharing, chiamando una vettura che si trova nei pressi quando se ne ha bisogno. La Mini sarà tanto intelligente da ricordare i dettagli di un guidatore, quando cambia auto.

Anders Warming, capo progettista di Mini, afferma che “la caratteristica fondamentale della Mini Next 100 è, nella nostra idea, la sua dimensione tipica. Vale a dire molto ridotta, adatta al contesto urbano, a circolare nelle strade più strette, ma portandotici con stile. E facendolo in tempo, perché sarà completamente in sintonia con la tua vita, con la tua agenda quotidiana. Ti porterà a destinazione, facendoti sapere dove e quando ci devi essere”.

Rolls-Royce ha svelato, a sua volta, quella che definisce la “concept car definitiva”, lasciando gettare un raro sguardo su come sarà il futuro delle auto di lusso.

La 103EX preconizza come sarà una Rolls-Royce tra 25 anni, un lasso di tempo ben più lungo rispetto alla maggior parte delle concept car. L’intelligenza artificiale è il cuore della 103EX. Chi può permettersela, potrà godersi un’auto di lusso che non avrà nemmeno bisogno dell’autista. A pilotarla ci sarà un sistema digitale che si chiama Eleanor.

Giles Taylor, direttore della progettazione della casa delle automobili di lusso, racconta così le future evoluzioni: “Rolls-Royce è considerata una sorta di ‘santuario’, in cui si viene accolti e coccolati in un’oasi di materiali di pregio, come sete e deliziosi interni in ebano. E questa ‘vision car’ mantiene intatte queste tradizioni artigianali. A questo menù aggiungiamo una ‘sonda’ gettata in un futuro di fusione digitale. Iniziamo a inserire l’intelligenza artificiale e l’elemento chiave è che questa vettura è autonoma. Si guida da sola. L’autista, che era una figura normalmente legata alla Rolls Royce, finalmente andrà in pensione. Il suo sedile è stato tolto e si avrà una perfetta visione di ciò che c‘è davanti al parabrezza. L’automobile saprà prevedere ogni desiderio”.

La Rolls-Royce, la Mini e la Bmw vision next 100 saranno in mostra all’Iconic Impulses di Londra, terzo appuntamento dopo Monaco di Baviera e Pechino con la visione del futuro del colosso tedesco, fino al 26 di giugno.

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