La cybersicurezza è molto importante in Unione europea, eppure ci sono settori più colpiti di altri. Gli incidenti informatici colpiscono non sono le aziende ma anche i privati cittadini
Più di un'azienda europea su cinque ha subito incidenti di cybersecurity nel 2024, Secondo Eurostat. La Finlandia è il Paese con la più alta incidenza, con il 42 per cento delle aziende colpite.
Anche la Polonia (32,5 per cento) e Malta (29 per cento) hanno registrato tassi di incidenti considerevoli, mentre l'Austria (11,5 per cento) e la Slovenia (11,6 per cento) sono stati i Paesi meno colpiti.
Il settore della fornitura di elettricità, gas, vapore e aria condizionata ha subito il più alto tasso di attacchi (29 per cento), seguito da quello dell'informazione e della comunicazione (28 per cento), dalle attività professionali, scientifiche e tecniche (27 per cento), dal settore immobiliare (25,0 per cento) e dalla fornitura di acqua, compresa la gestione delle fognature e dei rifiuti (24 per cento).
I consumatori chiedono più formazione sulle truffe informatiche
I consumatori sono preoccupati per gli attacchi informatici tanto quanto i proprietari di aziende.
Secondo uno studio di Mastercard condotto in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, la metà dei consumatori pensa che prima o poi sarà inevitabilmente vittima di una truffa informatica e il 53 per cento si preoccupa della sicurezza online ogni settimana.
In media, il 77 per cento delle persone in questi Paesi afferma di essere stato preso di mira nell'ultimo anno, con la Spagna in cima alla lista con l'81 per cento.
Gli spagnoli sono in effetti in prima linea tra coloro che chiedono una migliore formazione su come gestire le truffe informatiche (83 per cento), mentre i francesi (58 per cento) e i tedeschi (61 per cento) sembrano essere meno preoccupati.
Il tipo di frode informatica più comune per i consumatori
La preoccupazione numero uno è rappresentata dai contenuti generati dall'intelligenza artificiale sempre più diffusi.
Secondo la ricerca, solo l'8 per cento delle persone in Francia, Regno Unito, Germania, Italia e Spagna ritiene di poter individuare le frodi generate dall'intelligenza artificiale se prese di mira.
Gli italiani sono i meno fiduciosi (6 per cento), mentre i tedeschi e gli inglesi (entrambi 11 per cento) si ritengono leggermente meno sprovveduti da rischiare tali minacce.
In generale, le frodi per lo shopping e la vendita al dettaglio sono le più comuni (32 per cento), seguite da schemi di investimento e criptovalute (27 per cento), tentativi di furto d'identità (25 per cento) e persino frodi sentimentali (24 per cento). Un quinto ha subito anche frodi nel settore dei viaggi (19 per cento) e della compravendita di biglietti (19 per cento).
In generale, il 69 per cento dichiara di fidarsi di più dei fornitori di servizi finanziari che li proteggono da transazioni fraudolente che di se stessi.
Nonostante le minacce sofisticate, il 52 per cento dei consumatori europei dichiara che si vergognerebbe se ne fosse vittima, e il 44 per cento è troppo imbarazzato per parlarne con qualcuno.
Oltre all'aggiornamento di software e applicazioni, le pratiche più comuni utilizzate dai consumatori per evitare le frodi informatiche sono la verifica del mittente prima di aprire le e-mail (65 per cento), l'utilizzo di password forti (60 per cento) e la verifica delle comunicazioni sconosciute (61 per cento).
I sistemi più sicuri e sofisticati sono leggermente inferiori. Solo il 56 per cento ha attivato l'autenticazione a due fattori e il 55 per cento utilizza software e strumenti di sicurezza. Circa il 47 per cento utilizza l'autenticazione biometrica per accedere ad account e applicazioni digitali, mentre il 46 per cento dei consumatori utilizza le Vpn.