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Rinviati a giudizio sei militari per il naufragio di migranti a Cutro: il processo a gennaio 2026

Parte dell'imbarcazione di migranti che naufragò a Steccato di Cutro nel 2023 uccidendo almeno 94 persone (27 febbraio 2023)
Parte dell'imbarcazione di migranti che naufragò a Steccato di Cutro nel 2023 uccidendo almeno 94 persone (27 febbraio 2023) Diritti d'autore  AP Photo/Luigi Navarra, File
Diritti d'autore AP Photo/Luigi Navarra, File
Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La decisione è arrivata lunedì. La giudice per le indagini preliminari ha accolto le accuse della Procura di Crotone di negligenze e ritardi nei soccorsi da parte di sei responsabili della Guarda di Finanza e della Guardia Costiera la notte della tragedia

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Sono stati rinviati a giudizio lunedì in Italia sei militari della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera per il naufragio del febbraio del 2023 a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, che uccise 94 migranti tra cui 35 minori.

Al termine delle indagini condotte dalla Procura di Crotone sull'affondamento della nave Summer Love il 26 febbraio di due anni fa, i sei indagati sono stati chiamati a rispondere di naufragio e omicidio colposo per i ritardi nei soccorsi.

Il processo dovrebbe aprirsi il prossimo 14 gennaio e sarà a carico di: Giuseppe Grillo, capo turno della sala operativa del Reparto operativo aeronavale (Roan) di Vibo Valentia; Alberto Lippolis, comandante dello stesso Roan; Antonino Lopresti, ufficiale in comando tattico; Nicolino Vardaro, comandante del Gruppo aeronavale di Taranto; Francesca Perfido, ufficiale della Guardia costiera e Nicola Nania che era servizio nella Capitaneria di porto di Reggio Calabria al momento della tragedia.

Cos'è successo alla nave dei migranti a Steccato di Cutro

La Summer Love, in navigazione dalla Turchia con 180 persone a bordo in larga maggioranza afgane, si era arenata su una secca a un'ottantina di metri dalla riva. Le onde e i venti forti l'avevano poi spezzata riempiendo di acqua la stiva dove si trovavano i migranti.

Le difficoltà della nave erano state segnalate, quasi sei ore prima dell'affondamento, da un aereo di Frontex alle autorità italiane, il cui ritardo nell'intervenire dovrà essere accertato a processo.

Secondo gli inquirenti, nella notte tra il 25 ed il 26 febbraio, una serie di sottovalutazioni da parte degli imputati si sommò a mezzi e strumenti inefficienti e a una cruciale assenza di comunicazioni tra la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera.

Quest'ultima sarebbe stata la principale tra le "gravi negligenze" riscontrate dal sostituto procuratore Pasquale Festa, in quanto lo scambio di informazioni avrebbe potuto "incidere sulla valutazione dello scenario operativo".

In particolare, le accuse della Procura ai quattro membri della Guardia di Finanza sono di avere omesso la "comunicazione delle difficoltà di navigazione" e "il ritardo nella predisposizione delle operazioni di intercetto del caicco, in assenza di un effettivo ed efficace monitoraggio radar".

Ai militari della Guardia costiera viene contestata invece la "mancata acquisizione delle informazioni necessarie per avere un quadro effettivo di quanto la Guardia di finanza stava facendo".

Le bare dei migranti morti nel naufragio allineate nel PalaMilone di Crotone (28 febbraio 2023)
Le bare dei migranti morti nel naufragio allineate nel PalaMilone di Crotone (28 febbraio 2023) AP Photo

L'udienza preliminare era iniziata lo scorso 5 marzo. Oltre ai sei rinvii a giudizio, il giudice per le indagini preliminari ha accolto 88 richieste di costituzione di parte civile, tra cui quelle presentate dai familiari delle vittime e da diverse organizzazioni non governative.

"Esprimo piena solidarietà ai militari delle Fiamme gialle e della Guardia costiera rinviati a giudizio", ha dichiarato il ministro dell'economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, "nella convinzione che tutto sarà chiarito e riusciranno a dimostrare la loro innocenza".

“La responsabilità per le disgrazie causate dalla spietatezza dei trafficanti di esseri umani non può essere in alcun modo estesa a chi ha sempre lavorato quotidianamente per assicurare la salvaguardia della vita delle persone in mare e l’affermazione della legalità in scenari complicati", ha dichiarato il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha parlato invece di "vergogna" in un post su X. "Processare sei militari, che ogni giorno rischiano la vita per salvare altre vite. Vergogna", ha scritto il vicepremier.

Per il naufragio di Steccato di Cutro, lo scorso giugno la Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna a 20 anni di reclusione per Gun Ufuk cittadino turco dichiaratosi un meccanico della Summer Love e non lo scafista.

Con lui altre quattro persone di nazionalità pakistana, turca e siriana ritenute gli scafisti dell'imbarazione - Sami Fuat, Hasan Hussain, Khalid Arslan e Mohamed Abdessalem- hanno subito condanne da 11 a 20 anni di carcere sempre per naufragio colposo e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

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