Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha dichiarato a Euronews che il suo Paese non ha "alcuna intenzione" di controllare Gaza a lungo termine, aggiungendo che ha "solo preoccupazioni di sicurezza" sulla Striscia
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha dichiarato in un'intervista esclusiva a Euronews, che Israele non ha "alcuna intenzione" di controllare la Striscia di Gaza a lungo termine.
"Non abbiamo alcuna intenzione di farlo", ha detto Sa'ar "per quanto riguarda la Striscia di Gaza, abbiamo solo preoccupazioni di sicurezza". Sa'ar ha precisato tuttavia che Hamas "non può controllare la Striscia di Gaza" e "non può far parte del futuro di Gaza".
Le dichiarazioni del ministro a Euronews arrivano mentre le condizioni poste per una tregua dal movimento palestinese e da Israele bloccano il buon esito dei negoziati per un cessate il fuoco e l'Unione europea riflette ancora su come posizionarsi nei confronti degli accordi di cooperazione in essere con Israele.
Sa'ar nega che risposta di Israele a Gaza sia stata "sproporzionata"
“Se Hamas è pronto a deporre le armi, se è pronto a smilitarizzare la Striscia di Gaza, possiamo farlo in un percorso politico”, ha affermato il ministro degli Esteri israeliano.
Sa'ar ha anche giudicato “ridicole” le critiche di diversi Paesi occidentali secondo cui la risposta militare di Israele a Gaza sarebbe sproporzionata.
"Cosa direbbe dell'attacco occidentale che ha distrutto l'Isis? È stato proporzionato?", ha chiesto Sa'ar, "Israele dovrebbe accettare l'esistenza di questo Stato terrorista, a poco più di un chilometro dalle sue comunità... Quali sono le proporzioni in questo caso? Questo Stato del terrore dovrebbe essere eliminato come Stato".
Sa'ar si trova a Bruxelles per partecipare alla riunione ministeriale Ue-Vicinato meridionale, un incontro volto ad approfondire la cooperazione dell'Ue con Israele e con altri nove partner meridionali, tra cui Palestina, Siria e Libia.
Diversi Paesi Ue ritengono che l'Ue dovrebbe irrigidire la propria posizione su Israele di fronte al genocidio in corso a Gaza, più volte denunciato a livello internazionale.
È la prima volta che Israele e Palestina saranno rappresentati ad alto livello a Bruxelles dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre e la successiva campagna militare israeliana a Gaza.