Dalla Finlandia alla Grecia, passando per i Paesi baltici e la Norvegia: in circa dieci Stati europei il servizio militare resta obbligatorio. La Danimarca è l’ultimo a estendere la coscrizione anche alle donne, seguendo l’esempio di Svezia e Norvegia
L’ondata di riforme sulla leva obbligatoria proveniente dal Nord Europa segna un nuovo passo: la Danimarca ha appena esteso la coscrizione anche alle donne.
Da ora in poi, le cittadine danesi di età superiore ai 18 anni saranno tenute a iscriversi all’esercito e, come i coetanei maschi, a partecipare alla cosiddetta Giornata della Difesa. Se non si raggiungerà un numero sufficiente di volontari, i candidati al servizio militare verranno scelti tramite sorteggio. La durata dell’impegno è stata inoltre portata da 4 a 11 mesi.
La decisione della Danimarca accende il dibattito pubblico
“Alcune donne la considerano ingiusta, sostenendo ad esempio che solo loro partoriscono. Ma una larga parte dell’opinione pubblica la vede come un passo verso la piena parità di diritti e doveri”, ha dichiarato a Euronews Stephanie Vincent Lyk-Jensen, ricercatrice presso il Centro danese per la ricerca sulle scienze sociali (Vive).
In Europa, il servizio militare è obbligatorio per gli uomini in una decina di Paesi, tra cui Finlandia, Cipro e Grecia.
Con questa riforma, la Danimarca si unisce ad altri Paesi nordici che hanno già introdotto il servizio militare misto. In Norvegia, la leva femminile è stata approvata dal Parlamento nel 2013 ed è entrata in vigore nel 2016. In Svezia, è attiva dal 2017.
Tuttavia, l’inclusione delle donne nelle forze armate richiede anche misure per garantire pari opportunità e sicurezza: “L’esercito danese ha avviato una serie di azioni per identificare e contrastare molestie sessuali e discriminazioni. È stato chiarito che questi comportamenti non sono tollerati”, ha aggiunto Lyk-Jensen.
Intanto, anche in Lettonia e Lituania cresce il consenso per un servizio militare universale.
Le donne rappresentano oggi circa il 10 per cento del personale delle forze armate professionali in Europa, ma i Paesi nordici stanno guidando una trasformazione che potrebbe estendersi a tutta l’Unione.