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Spagna, l'opposizione chiede le dimissioni di Sánchez dopo il caso di corruzione nel Psoe

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez Diritti d'autore  Hadi Mizban/AP
Diritti d'autore Hadi Mizban/AP
Di Malek Fouda
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Alla prima seduta parlamentare dopo lo scandalo che ha coinvolto un alto dirigente del Partito Socialista spagnolo, le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del primo ministro Pedro Sánchez

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Si è svolta mercoledì 18 giugno la prima seduta parlamentare in Spagna dopo la diffusione della notizia secondo la quale il terzo più alto dirigente del Partito Socialista (Psoe) è stato accusato di corruzione. Si tratta di Santos Cerdán, sul cui conto un'inchiesta ha permesso di raccogliere elementi che sono stati definiti "concordanti" circa una possibile partecipazione in un giro di tangenti legate alla concessione di appalti pubblici. La polizia ha diffuso anche alcune registrazioni audio che sembrano confermare le responsabilità del dirigente.

Il leader di estrema destra Vox a Sánchez: "Lei un corrotto e un traditore"

La tensione in Aula è cresciuta esponenzialmente, con diversi deputati che hanno chiesto al primo ministro Pedro Sánchez, esponente dello stesso partito socialista ma non coinvolto nell'inchiesta, di presentare le proprie dimissioni.

In particolare i parlamentari del Partito Popolare hanno scandito "Dimissioni, dimissioni!", colpendo i loro scranni, mentre il leader del movimento di estrema destra Vox, Santiago Abascal, si è rifiutato di ascoltare le parole di Sánchez, lasciando l'Aula con uno sguardo di disprezzo nei suoi confronti e rivolgendosi al primo ministro definendolo "indecente. Tutta la Spagna lo sa. Nemmeno i suoi sostenitori hanno dubbi. Lei è un corrotto e un traditore”.

Il leader del Partito Popolare spagnolo Alberto Nuñez Feijoo
Il leader del Partito Popolare spagnolo Alberto Nuñez Feijoo Manu Fernandez/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.

Sánchez ha ricordato i casi di corruzione nel Partito Popolare

Da parte sua il premier spagnolo, che già nei giorni precedenti si è scusato con la popolazione affermando di non aver saputo nulla dei fatti prima che l'inchiesta fosse trapelata, ha ricordato che altri casi di corruzione hanno riguardato anche altri partiti. In particolare ha fatto riferimento all'affare Gürtel, un'inchiesta condotta alcuni anni fa e che aveva coinvolto centinaia di funzionari del Partito Popolare accusati di corruzione, riciclaggio di denaro ed evasione fiscale.

Le parole di Sánchez non sono piaciute ai parlamentari conservatori e la situazione è diventata per alcuni minuti caotica in Aula, con la presidente del Parlamento Francina Armengol che ha faticato a controllare la sessione. "Siete invischiati in un sistema di corruzione. È inutile che cercate di cambiare le carte in tavola: non siete voi le vittime, le vittime sono gli spagnoli", ha dichiarato Alberto Núñez Feijóo, presidente del Partito Popolare. "Siete venuti a dirci che non convocherete elezioni anticipate perché le perdereste. Non è lei che deve salvare il popolo spagnolo, è il popolo spagnolo che deve salvarsi da lei, e aspetta la sua lettera di dimissioni", ha aggiunto.

Sánchez ha poi ricordato alcuni casi attuali di presunta corruzione tra i conservatori, i cui processi si terranno nei prossimi mesi.

Una manifestazione contro il primo ministro Pedro Sánchez a Madrid
Una manifestazione contro il primo ministro Pedro Sánchez a Madrid Manu Fernandez/Copyright 2025 The AP. All rights reserved

Il primo ministro sottolinea come il Psoe abbia agito immediatamente

Il primo ministro ha cambiato dunque strategia, passando dalle scuse della scorsa settimana a un'offensiva contro l'opposizione dei conservatori e dell'estrema destra. Il leader spagnolo ritiene che non siano legittimati a parlare di corruzione, visti i numerosi casi che hanno riguardato loro esponenti.

Al contrario, Sánchez ha sottolineato come il Partito Socialista abbia agito immediatamente, appena sono giunte le prime notizie, mentre ha accusato i dirigenti popolari e di Vox di aver tentato di coprire i casi di corruzione. Cerdán si è infatti immediatamente dimesso da tutte le cariche, pur dichiarandosi innocente e negando ogni addebito.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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